Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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caòsso s.m.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Inf.).
Lista forme e index locorum:
Commedia caòsso Inf. 12.43.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Latinismo da chaos (DELI 2 s.v. caos), a sua volta dal gr. χάος 'spazio vuoto, abisso'; vitale in lat. classico e mediev. principalmente come 'confusione di cose ed elementi, anteriore alla formazione del mondo' o 'stato confuso del mondo primordiale' (cfr. TLL s.v. chaos, 3, 990.51-52; MLW s.v., 2.516.1a; Cecchini, Uguccione, C 39, 1-2: «confusio rerum vel initium rerum [[...]] ex chao putaverunt quidam celum formatum esse»), ma diffuso anche col valore di 'abisso di tenebre e confusione' (cfr. DMLBS s.v. chaos). Nell'accezione principale il termine è att. in volg. già in Monte Andrea (ed. Minetti), seconda metà del sec. XIII (cfr. TLIO s.v.). L'unica occ. dantesca è rif. alla teoria di Empedocle (confutata da Aristotele in più luoghi), secondo cui l’universo si disfa e riforma di continuo (più volte), in quanto fondato sulla contrapposizione di due forze, l’amore e l’odio: il prevalere del primo fa sì che il mondo sia trasformato (converso) in caos, favorendo la riunione degli elementi e la loro indistinzione, mentre l’odio li separa e li fa agire in concorrenza. Oltre che direttamente, la parola e la teoria collegata possono essere pervenute a Dante attraverso il commento aristotelico di Alb. Magno (Metaph., I.III.14: «hoc est chaos, in quo omnia permixta sunt») o la citazione in Ov., Met., I, 7: «chaos: rudis indigestaque moles» (per tutto vd. Inglese, ad l., Bellomo, ad l., e anche Stabile in ED s.v. Empedocle). E cfr. Ottimo, ad l.: «Caos è una ma­teria grossa e rozza, della quale separandola fue creato il mondo. D'essa dice Ovidio [[...]] rozza e non digesta materia». Come si evince dal Corpus CLaVo, i volgarizzatori trecenteschi tendono a rendere il lat. chaos perlopiù con confusione, anche in contesti specifici (per es. il passo cit. di Ovidio è così reso da Simintendi, a. 1333: «confusione; però ch'era rozza e non divisa gravezza») e in un caso con oscurità: nel Lucano volg., 1330/40 «Oggimai io ti seguiterò per la vota oscurità» da «iam nunc te per inane chaos [[...]] sequar». Alla lez. epitetica caòsso (attestata dai codd. Laur Mart Pa Parm) buona parte della tradizione oppone la lez. caos, considerata «mera forma grafica per caosso» (Petrocchi, ad l., con rinvio a Migliorini, Un tipo di versi, pp. 193-201). 
 
1 [Filos.] Stato informe e disordinato degli elementi che precede la formazione dell'universo.
[1] Inf. 12.43: da tutte parti l'alta valle feda / tremò sì, ch'i' pensai che l'universo / sentisse amor, per lo qual è chi creda / più volte il mondo in caòsso converso... 


Autore: Francesca De Cianni 18.11.2020 (ultima revisione: 29.10.2021).