callaia s.f.
Nota:Prima att. Deriva da
calla (vd.). Borghini,
Scritti, p. 191, osserva la sostanziale sinonimia di
calla e
callaia. Inoltre, ivi, pp. 257 e 336 afferma:
«callaia significa
passo stretto, dico
passo o
valico et non
via» e, ancor più precisamente, «un posto che entri o ne’ campi o risponda in viottoli, et è come porta che si usa di chiudere con strumi [?] o cancelli». Egli sottolinea (ivi, p. 191) che
callaia era impiegato in espressioni legate alla caccia: “va alla callaia”, “aspetta alla callaia”, “habbi cura alla callaia” (cfr. anche l’espressione
mandare in callaia, registrata in TLIO s.v.
callaia, e le locuz. registrate in GDLI s.v.); «di qui son dette
callaiuole [cfr.
TLIO s.v.] certe reti et instrumenti da piglare le lepri al passo». A conferma del signif. indicato dal Borghini cfr.
Sacchetti, Trecentonovelle, novella 91, in cui i personaggi, per entrare in una vigna «ben affossata, e con una buona siepe», sono invitati a passare per una
callaia (o, come si legge poco prima, una
callaietta [cfr.
TLIO s.v.]) e, quindi, a «tene
re man dritta». Inoltre si veda l’interpolazione di un copista fior. (sec. XV
in.) in reazione al commento lanèo di
Purg. 25.7 («callaia si è via maore»), evidenziata da Volpi,
Per manifestare, p. 149: «
callaia. Si è entratura d’un viottolo che segue poi in più gran vie».
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi 10.07.2017 (ultima revisione: 27.04.2018).