Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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cacciare v.
Frequenza:
Commedia 17 (11 Inf., 4 Purg., 2 Par.).
Altre opere8 (5 Conv., 3 Rime).
7 (6 Fiore, 1 Detto).
Lista forme e index locorum:
Commedia caccerà Inf. 1.109, 6.66, Purg. 11.99; cacci Purg. 12.48 (:); caccia Inf. 4.146, 24.15 (:), 25.130 (:), Par. 30.141; cacciando Inf. 33.29; Caccianli Inf. 3.40; cacciar Inf. 13.11; cacciata Par. 10.127; cacciati Inf. 10.49; cacciato Purg. 2.57; cacciò Inf. 4.127; caccionne Purg. 25.131 (:).
Altre opere caccia Conv. 4.26.5., 4.26.7., Rime 10.31, 10.39 (:), 13.102; cacciare Conv. 4.26.5., 4.26.7.; cacciato Conv. 4.5.15.
cacci Fiore 110.14; caccia Fiore 172.13, 209.6 (:), Detto 298 (:); cacciando Fiore 222.4 (:); cacciar Fiore 56.11; cacciare Fiore 215.10 (:).
Locuz. e fras.: Cacciare fuori 3, cacciare innanzi 3.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Dal lat. volg. *captiare (LEI s.v., 11, 829.17). Il verbo, senz'altro già frequente nell'it. antico, conta le prime att. a partire dalla fine del sec. XII nell'accezione propr. di 'andare a caccia (di animali)' (vd. TLIO s.v.). Tale valore è doc. anche nel poema, benché non in modo predominante (§ 1); in partic., esso emerge nella prima occ. infernale (ivi, 1.109), con rif. all'inseguimento della lupa «che mai non empie la bramosa voglia» (v. 98) da parte di un provvidenziale veltro (vd.). La restante struttura semantica raccoglie le numerose occ. del verbo con il signif. di 'scacciare, mandar via' (§ 2; vd. anche il sost. cacciato) e quelle, più rare, di 'spingere all'esterno' (§ 3) nelle locuz. verb. cacciare fuori o cacciare innanzi (vd. oltre). A parte si considera l'occ. di Inf. 4.146, in cui cacciare è impiegato con il senso fig. di 'incalzare' (§ 4): per altri ess. di quest'ultima accezione nella lingua delle origini, cfr. in partic. TLIO s.v., § 2.1. Il verbo ricorre poi più volte nel Convivio, ove acquista anche altri signif. trasl.; vale 'perseguire con insistenza', per es., il cacciare di 4.26.5 e 7: «Qui adunque è da reducere a mente quello che di sopra, nel ventiduesimo capitolo di questo trattato, si ragiona dello appetito che in noi dal nostro principio nasce. Questo appetito mai altro non fa che cacciare e fuggire; e qualunque ora esso caccia quello che e quanto si conviene, e fugge quello che e quanto si conviene, l'uomo è nelli termini della sua perfezione». Testimoniano invece il senso propr., ma in contesti metaf., le occ. delle Rime (es. «Canzone, uccella con le bianche penne, / canzone, caccia con li neri veltri, / che fuggir mi convenne...» ivi, 13.101-103).
Locuz. e fras. L'uso di cacciare con le prep. fuori o innanzi con il valore di 'far uscire' è ben doc. nell'it. antico; cfr. per es. «sì àe una superfluitade che lla natura chacia fuori per le reni, e questa sì è orina» (Zucchero, Santà, Pt. 2, cap. 7, p. 133); «e caccia il capo innanzi, con la foggia, come andava, per andare alle Panche» (Sacchetti, Trecentonovelle, 91, p. 210; cfr. Corpus OVI).
1 Inseguire animali allo scopo di catturarli o ucciderli (da parte di uomini o di altri animali).
[1] Inf. 1.109: Questi [[scil. il veltro]] la caccerà per ogne villa, / fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno, / là onde 'nvidia prima dipartilla.
[2] Inf. 33.29: Questi pareva a me maestro e donno, / cacciando il lupo e ' lupicini al monte / per che i Pisan veder Lucca non ponno.
1.1 Inseguire e incalzare (qno) con intento ostile (estens.).
[1] Purg. 12.48: O Roboàm, già non par che minacci / quivi 'l tuo segno; ma pien di spavento / nel porta un carro, sanza ch'altri il cacci.
2 Mandar via con forza, allontanare.
[1] Inf. 6.66: E quelli a me: «Dopo lunga tencione / verranno al sangue, e la parte selvaggia / caccerà l'altra con molta offensione.
[2] Par. 10.127: Lo corpo ond' ella [[scil. anima santa]] fu cacciata giace / giuso in Cieldauro; ed essa da martiro / e da essilio venne a questa pace.
[3] Purg. 25.131: Finitolo, anco gridavano: «Al bosco / si tenne Diana, ed Elice caccionne / che di Venere avea sentito il tòsco».
[4] Purg. 2.57: Da tutte parti saettava il giorno / lo sol, ch'avea con le saette conte / di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, / quando la nova gente alzò la fronte / ver' noi, dicendo...
[5] Inf. 13.11: Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno, / che cacciar de le Strofade i Troiani / con tristo annunzio di futuro danno.
[6] Inf. 10.49: «S' ei fur cacciati, ei tornar d'ogne parte», / rispuos' io lui, «l' una e l'altra fïata; / ma i vostri non appreser ben quell' arte».
[7] Inf. 4.127: Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino, / Lucrezia, Iulia, Marzïa e Corniglia; / e solo, in parte, vidi 'l Saladino.
Respingere.
[8] Inf. 3.40: Mischiate sono a quel cattivo coro / de li angeli che non furon ribelli / né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro. / Caccianli i ciel per non esser men belli, / né lo profondo inferno li riceve, / ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli».
[9] Par. 30.141: La cieca cupidigia che v'ammalia / simili fatti v'ha al fantolino / che muor per fame e caccia via la balia.
2.1 [In contesto fig.]: allontanare (qno) da una det. posizione (allo scopo di prenderne il posto).
[1] Purg. 11.99: Così ha tolto l'uno a l'altro Guido / la gloria de la lingua; e forse è nato / chi l'uno e l'altro caccerà del nido.
3 Cacciare fuori o innanzi: spingere all'esterno, far uscire.
[1] Inf. 24.15: poi riede, e la speranza ringavagna, / veggendo 'l mondo aver cangiata faccia / in poco d'ora, e prende suo vincastro / e fuor le pecorelle a pascer caccia.
[Con rif. alle metamorfosi subìte dai dannati della settima bolgia].
[2] Inf. 25.130: Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, / e li orecchi ritira per la testa / come face le corna la lumaccia...
4 Stimolare, sollecitare in modo incalzante (fig.).
[1] Inf. 4.146: Io non posso ritrar di tutti a pieno, / però che sì mi caccia il lungo tema, / che molte volte al fatto il dir vien meno.


Autore: Barbara Fanini 25.10.2021 (ultima revisione: 18.12.2021).