scimia s.f.
Lista forme e index locorum:
Commedia |
scimia Inf. 29.139 (:). |
Altre opere |
scimia Conv. 3.7.9.
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Nota:Dal lat.
simia (DELI 2 s.v.
scimmia), il sost., in rima rara con
alchìmia (vd.), è «catacresi dotta» (cfr. Bellomo-Carrai,
ad l.) a indicare un abile imitatore, qualità tradizionalmente riconosciuta all'animale (es. «La simia è uno animale di cotale natura che ella volle contrafare ciò che vede fare»,
Libro della natura degli animali (A), fine sec. XIII; cfr.
Corpus OVI). In
Inf. 29.139
di natura buona scimia è rif. a Capocchio, dannato come alchimista e falsificatore di metalli (dunque
scimia, cioè contraffattore, della
natura (vd.) delle cose). Alcuni commentatori (ad es. Francesco da Buti, Guiniforto, e tra i moderni Pasquini-Quaglio) interpretano invece il passo 'fui per inclinazione naturale abile nella contraffazione': «ma la prima interpretazione quasi si impone dopo le pagine del Curtius sul
tòpos della scimmia, come termine di paragone, suffragato da uno straordinario numero di esempi delle letterature medievali, latina e volgare, dove il termine
scimia è preceduto dal genitivo» (Bosco-Reggio,
ad. l.;
nature simia anche in Benvenuto da Imola,
ad l.). Alle facoltà mimetiche dell'animale si rifanno anche le osservazioni nell'unica occ. del
Convivio (3.7.9).
1 Abile imitatore (
fig.). || Propr.
[Zool.] Mammifero dell'ordine dei primati, il più simile all'uomo, di cui secondo la tradizione imita istintivamente gli atteggiamenti.
[1] Inf. 29.139: sì vedrai ch'io son l'ombra di Capocchio, / che falsai li metalli con l'alchìmia; / e te dee ricordar, se ben t'adocchio, / com' io fui di natura buona scimia».
Autore: Elena Felicani 26.04.2021 (ultima revisione: 06.05.2022).