redolere v.
Nota:Latinismo da
redolere, derivato da
olere 'emanare odore (gradevole o sgradevole)' (OLD s.v.) con pref. intensivo. Nel lat. class. e mediev.
redolere ha gli stessi valori di
olere (cfr. TLL s.v.
redoleo, 11, 2.566.68; DMLBS s.v., § 1), mentre Uguccione gli attribuisce l'accezione positiva di «bonum odorem emittere [...]», sottolineando che «Item redolere accipitur transitive quadam translatione, ut 'hec dictio redolet significationem illius', quasi habet vel retinet, quasi quodam odore representat» (Cecchini,
Uguccione O 18, 20-21). Nell'it. antico il verbo, piuttosto raro e semanticamente affine a
olire (cfr. TLIO s.v.), è att. prima di Dante come agg.
redolento nella seconda metà del sec. XIII in
Giacomino da Verona, Ierusalem (cfr.
Corpus TLIO). Nell'unica occ. di
Par. 30.125
redolere è costruito, secondo un costrutto già presente in lat. (cfr. OLD s.v., § 2), come trans. con l'ogg. interno
odore (vd.) a rappresentare, entro l'immagine della
rosa mistica che spande profumo, l'innalzarsi da parte dei beati di un canto di lode a Dio. I commentatori antichi recepiscono il carattere spirituale del cultismo.
Iacomo della Lana e l'
Ottimo chiosano: «lo qual fiore redole de quello odore sempiterno, ch'è dengno de lode a quel Segnor che ello sempiterna»,
Francesco da Buti,
ad l.: «rende ulimento; dichiara quale dicendo:
Odor di lode; ecco l'ulimento, che rende». La rarità del latinismo è confermata anche dai volgarizzamenti trecenteschi, dove il lat.
redolere è reso per lo più con
olere,
rendere olore e in un caso con
appuzzare (cfr.
Corpus CLaVo). Dopo Dante il verbo ritorna soltanto nei commentatori, restando di raro impiego nella trad. lett. successiva, come prob. eco dantesco ma sempre con valore intrans. (cfr. GDLI s.v.
redolire), mentre l'agg.
redolente 'odoroso' è att. anche in
Simone da Cascina e nella
Bibbia volg. (cfr.
Corpus TLIO). Il verbo lat. ricorre più spesso nel
De Vulg. 1.16.1, 4, 5 in rif. all'espandersi del volgare illustre in ogni parte d'Italia.
1 [Con ogg. interno:] spandere un intenso profumo (rif. alla schiera dei beati).
[1] Par. 30.125: Nel giallo de la rosa sempiterna, / che si digrada e dilata e redole / odor di lode al sol che sempre verna, / qual è colui che tace e dicer vole, / mi trasse Bëatrice, e disse: «Mira / quanto è 'l convento de le bianche stole!
Autore: Francesca De Cianni 05.06.2022 (ultima revisione: 05.06.2022).