piluccare v.
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Commedia |
pilucca Purg. 24.39 (:). |
Nota:Voce di etimo incerto, forse dal lat. parl. *
piluccare, frequentativo di
pilare (DELI 2 s.v.
piluccare). Il signif. originario è quello di 'spiccare gli acini di un grappolo d'uva lasciando solo il raspo', come riportano anche alcuni commentatori, tra cui Tommaseo (
ad l.) che chiosa 'mangia a poco a poco, come tolti dal grappolo i chicchi, rimane il raspo brullo'. L'immagine, molto forte, della fame e della sete insaziabili che logorano le anime dei golosi consumandole con un tormento incessante, richiama il «vi sfoglia» di
Purg. 23.58 (vd.
sfogliare). Prima di Dante, il verbo è att. in
Monte Andrea col signif. di 'mangiare a piccoli morsi', in contesto fig., e in
Rainaldo e Lesengr. (vd. TLIO s.v.
piluccare).
1 Consumare a poco a poco con tormenti incessanti (
fig.).
[1] Purg. 24.39: El mormorava; e non so che «Gentucca» / sentiv' io là, ov' el sentia la piaga / de la giustizia che sì li pilucca.
Autore: Chiara Murru 02.10.2019 (ultima revisione: 11.01.2021).