moscone s.m.
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Commedia |
mosconi Inf. 3.66. |
Nota:Accrescitivo di
mosca (vd.). Att. prima di Dante in
Bestiario toscano (XIII ex., cfr. TLIO s.v.
moscone (1)), il termine ricorre una sola volta nel poema dantesco e indica uno degli insetti che, insieme alle vespe (
vespa, vd.), tormentano gli ignavi, infliggendo un supplizio che esprime il sentimento «di schifoso ribrezzo per l’inerte viltà» (Mazzoni,
ad l.). Per questa pena, direttamente proporzionale alla colpa, Dante ricorre a un’immagine scritturale identificata dai moderni commentatori (
Is., 7, 18, per cui cfr. Padoan,
ad l.; Chiavacci Leonardi,
ad l.).
1 [Zool.] Insetto simile alla mosca, ma di dimensioni maggiori.
[1] Inf. 3.66: Questi sciaurati, che mai non fur vivi, / erano ignudi e stimolati molto / da mosconi e da vespe ch'eran ivi.
Autore: Paolo Rondinelli 27.09.2018 (ultima revisione: 22.07.2020).