Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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maschio agg./s.m.
Frequenza:
Commedia 5 (3 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Altre opere1 (1 Conv.).
Lista forme e index locorum:
Commedia maschi Inf. 18.90, 20.108, Par. 32.80; maschio Inf. 20.41, Purg. 7.113. [+var.: maschie La Inf. 20.45].
Altre opere maschi Conv. 1.9.5.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Nota:Dal lat. masculus, dapprima agg. e poi sost. (DELI 2 s.v. maschio). Il signif. 1 è prob. frutto di uno slittamento semantico che dal signif. proprio (att. solo come var.) isola le caratteristiche tipiche della virilità, quali l'imponenza e l'essere robusto, fino a indicare 'grosso' («credesi per alcuni, che dal naso, secondo che è più o meno maiuscolo, si possa argomentare la maggiore o minore forza virile», Brunone Bianchi, La Commediaad l.): l'espressione maschio naso identifica Carlo I d'Angiò, più avanti (Purg. 7.124) chiamato nasuto (vd. nasuto), ed è gen. glossata dai commentatori con 'naso grosso' (cfr. anche Giovanni Villani (ed. Porta), L. 8, cap. 1, vol. 1: «con grande naso»): in partic. si veda Francesco da Buti, che spiega «ebbe grande naso, e però dice del maschio naso, perchè li omini ànno maggior naso che le femmine», mentre Scartazzini glossa «maschio: lat. masculus, per: maiuscolo, grande». L'occ. dantesca è la prima ad attestare l'uso di maschio con questo signif. (cfr. Corpus OVI). Il sost. maschio (signif. 2) indica l'essere umano di sesso maschile in contrapposizione alle femmine (Inf. 18.90 e Inf. 20.41, vd. anche femmina), spec. in relazione alle caratteristiche anatomiche: in partic. in Inf. 20.41, passo in cui si tratta il cambiamento di sesso di Tiresia, e Par. 32.80, in cui si fa rif. alla pratica della circoncisione («e dice alli maschi, imperquello che solo li maschi si circoncideano, e non le femmine», Iacomo della Lana ad l.). Il signif. dell'agg. maschio 'proprio di un essere umano di sesso maschile' ricorre solo come var. di maschile (vd. maschile) e non è altrimenti att. nella Commedia.
1 Che ha un aspetto virile e imponente; grosso.
[1] Purg. 7.113: Quel che par sì membruto e che s'accorda, / cantando, con colui dal maschio naso, / d'ogne valor portò cinta la corda...
2 Sost. Essere umano di sesso maschile.
[1] Inf. 18.90: Ello passò per l'isola di Lenno / poi che l'ardite femmine spietate / tutti li maschi loro a morte dienno.
[2] Inf. 20.41: Vedi Tiresia, che mutò sembiante / quando di maschio femmina divenne, / cangiandosi le membra tutte quante; / e prima, poi, ribatter li convenne / li duo serpenti avvolti, con la verga, / che rïavesse le maschili penne.
[3] Inf. 20.108: «Quel che da la gota / porge la barba in su le spalle brune, / fu - quando Grecia fu di maschi vòta, / sì ch'a pena rimaser per le cune - / augure, e diede 'l punto con Calcanta / in Aulide a tagliar la prima fune.
[4] Par. 32.80: poi che le prime etadi fuor compiute, / convenne ai maschi a l'innocenti penne / per circuncidere acquistar virtute...
[ 3 +var. Proprio del maschio; lo stesso che maschile. ]
[1] Inf. 20.45: Vedi Tiresia, che mutò sembiante / quando di maschio femmina divenne, / cangiandosi le membra tutte quante; / e prima, poi, ribatter li convenne / li duo serpenti avvolti, con la verga, / che rïavesse le maschili penne. ||  maschie La.


Autore: Chiara Murru 14.05.2019 (ultima revisione: 25.07.2019).