lanterna s.f.
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Commedia |
lanterna Inf. 28.122 (:). |
Nota:Dal lat.
lanterna, a sua volta dal
gr. lampter (da
lampein 'far luce) (DELI 2 s.v.
lanterna), att. già a fine Duecento in ambito militare (TLIO s.v.
lanterna), il sost. è
hapax nella
Commedia: l'occ. di
Inf. 28.122 è associata all’apparizione del trovatore Bertran de Born, elogiato in
De Vulg. II.ii.8 quale massimo cantore delle imprese belliche (ma qui presente come seminatore di discordia), che regge per i capelli la propria testa troncata dal
busto (vd.) tenendola davanti a sé come una lanterna (cfr. vv. 124-26: «Di sé facea a sé stesso lucerna, / ed eran due in uno e uno in due; com’ esser può, quei sa che sì governa»).
1 Gabbia metallica con finestrelle di vetro che consente di trasportare una sorgente di luce (una fiamma) chiusa al suo interno.
[1] Inf. 28.122: Io vidi certo, e ancor par ch'io 'l veggia, / un busto sanza capo andar sì come / andavan li altri de la trista greggia; / e 'l capo tronco tenea per le chiome, / pesol con mano a guisa di lanterna...
Autore: Elena Felicani 26.04.2021 (ultima revisione: 06.05.2022).