Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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amaro agg./s.m.
Frequenza:
Commedia 15 (3 Inf., 8 Purg., 4 Par.).
Altre opere15 (5 Vn., 6 Conv., 4 Rime).
5 (4 Fiore, 1 Detto).
Lista forme e index locorum:
Commedia amara Inf. 1.7, 28.93 (:), Purg. 1.73 (:), 19.117 (:); amari Purg. 13.118 (:); amaro Inf. 9.117 (:), Purg. 3.9, 8.99 (:), 16.13, 30.80 (:), 31.31 (:), Par. 6.54 (:), 8.93 (:), 17.112 (:), 32.123.
Altre opere amara Conv. 1.7.2, 1.7.4, 4.2.4, Rime 12.39 (:), 50.11 (:); amarissima Vn 23.1, Conv. 3.13.2; amarissime Vn 12.1; amarissimo Vn 3.7; amaro Vn 8.4-6.4, 37.6-8.1, Conv. 1.7.4, 1.7.4, Rime 6.19 (:), 14.125 (:).
amar Fiore 16.2, 205.12; amar' Detto 142 (:); amari Fiore 159.8 (:); amaro Fiore 122.12 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:In linea con la tradizione esegetica antica e moderna, a Par. 8.93 si suppone che amaro sottointenda frutto (per cui si vedano Mt 7.18, Lc 6.43), interpretando il significato del termine come proprio (in contesto fig.). Lanza (Il canto, p. 130), proponendo una lettura differente del verso («com’esser può, di’, dolce sem e amaro?»), costringerebbe invece a considerare l’agg. come estens., con il signif. di ‘malo, cattivo’. A Purg. 8.99, l’agg., pur riferendosi propriamente a cibo, non può essere inteso nel signif. proprio, non potendo certamente indicare una qualità fisica del frutto (per cui cfr. Gn 2,9 e 3,6) quanto piuttosto le dure conseguenze del peccato originale. La scelta lessicale di Purg. 16.13, probabile eco da Arnaut Daniel (cfr. Inglese ad l.), potrebbe inoltre essere funzionale alla presentazione della penitenza degli iracondi: il «fummo» (Purg. 15.142; vd. fummo) che li circonda si genera infatti a causa del fiele (vd.), amaro per antonomasia (cfr. per es. Fiore 16.2), dovuto all’accumulo di calore nel sangue causato dall'ira.
1 [In contrapposizione a dolce:] che ha un sapore forte e sgradevole come il fiele (in contesto fig.).
[1] Par. 8.93: Fatto m'hai lieto, e così mi fa chiaro, / poi che, parlando, a dubitar m'hai mosso / com' esser può, di dolce seme, amaro».
[In sinestesia, con rif. alla sfera sensoriale della vista].
[2] Inf. 28.93: E io a lui: «Dimostrami e dichiara, / se vuo' ch'i' porti su di te novella, / chi è colui da la veduta amara».
[In sinestesia, con rif. alla sfera sensoriale dell'odorato].
[3] Purg. 16.13: Sì come cieco va dietro a sua guida / per non smarrirsi e per non dar di cozzo / in cosa che 'l molesti, o forse ancida, / m'andava io per l'aere amaro e sozzo, / ascoltando il mio duca che diceva / pur: «Guarda che da me tu non sia mozzo».
2 Che provoca dolore, afflizione o tristezza (fig.).
[1] Inf. 1.7: Ahi quanto a dir qual era è cosa dura / esta selva selvaggia e aspra e forte / che nel pensier rinova la paura! / Tant' è amara che poco è più morte...
[2] Inf. 9.117: Sì come ad Arli, ove Rodano stagna, / sì com' a Pola, presso del Carnaro / ch'Italia chiude e suoi termini bagna, / fanno i sepulcri tutt' il loco varo, / così facevan quivi d'ogne parte, / salvo che 'l modo v'era più amaro...
[3] Purg. 3.9: El mi parea da sé stesso rimorso: / o dignitosa coscïenza e netta, / come t'è picciol fallo amaro morso!
[4] Purg. 8.99: Da quella parte onde non ha riparo / la picciola vallea, era una biscia, / forse qual diede ad Eva il cibo amaro.
[5] Par. 6.54: Sott' esso giovanetti trïunfaro / Scipïone e Pompeo; e a quel colle / sotto 'l qual tu nascesti parve amaro.
[6] Par. 17.112: Giù per lo mondo sanza fine amaro, / e per lo monte del cui bel cacume / li occhi de la mia donna mi levaro, / e poscia per lo ciel, di lume in lume, / ho io appreso quel che s'io ridico, / a molti fia sapor di forte agrume...
2.1 Che rivela dolore, afflizione o tristezza (fig.).
[1] Purg. 13.118: Eran li cittadin miei presso a Colle / in campo giunti co' loro avversari, / e io pregava Iddio di quel ch'e' volle. / Rotti fuor quivi e vòlti ne li amari / passi di fuga...
[2] Purg. 31.31: Dopo la tratta d'un sospiro amaro, / a pena ebbi la voce che rispuose, / e le labbra a fatica la formaro.
3 [Con rif. a una condizione o un'esperienza:] che è difficile da sopportare o da affrontare (estens.).
[1] Purg. 1.73: Tu 'l sai, ché non ti fu per lei amara / in Utica la morte, ove lasciasti / la vesta ch'al gran dì sarà sì chiara.
[2] Purg. 19.117: Quel ch'avarizia fa, qui si dichiara / in purgazion de l'anime converse; / e nulla pena il monte ha più amara.
4 Sost. Il sapore del fiele.
[1] Par. 32.123: colui che da sinistra le s'aggiusta / è 'l padre per lo cui ardito gusto / l'umana specie tanto amaro gusta...
4.1 Sost. Qualità di ciò che ha il sapore del fiele.
[1] Purg. 30.80: Così la madre al figlio par superba, / com' ella parve a me; perché d'amaro / sente il sapor de la pietade acerba.


Autore: Francesca De Blasi 24.09.2018 (ultima revisione: 24.09.2018).