Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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inluiare v.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Par.).
Lista forme e index locorum:
Commedia inluia Par. 9.73 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:ll parasintetico dal personale lui è neoformazione dantesca. L'utilizzo del vocabolo è possibile esclusivamente in rif. a un terzo (diverso dal parlante e dall'interlocutore) e, in senso proprio (non att. ma ricostruito sul modello di inmiare e intuare [vd.]), indica l’atto di identificarsi in qno conoscendone pensieri e sentimenti come fossero i propri; nel luogo dantesco in questione il verbo, rif. a Dio e considerato nel contesto paradisiaco, assume il signif. di 'partecipare della beatitudine e dell'intelligenza divine', corrispondendo al signif. di indiare (vd.), cui si rimanda per una nota circa la semantica e il sostrato dottrinale delle neoformazioni dantesche citate. La coppia di verbi inluiareindiare, che hanno come sogg. le anime beate e gli angeli, non esprimono un'azione graduale (al contrario di inleiare [vd.], che ha come sogg. Dante, in anima e corpo): i due verbi denotano la compenetrazione intellettuale fra l'intelligenza creatrice e la mente creata che si attua «per continuo sguardare» (Conv. 3.13.7), cioè «sine interpolazione» (Mon. 1.3.7).
1 Pron. [Con rif. a Dio:] assimilarsi a lui nella contemplazione, partecipando della sua beatitudine e della sua intelligenza.
[1] Par. 9.73: «Dio vede tutto, e tuo veder s'inluia», / diss' io, «beato spirto, sì che nulla / voglia di sé a te puot' esser fuia.


Autore: Francesca De Blasi 27.09.2018 (ultima revisione: 30.04.2019).