Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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indracare v.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Par.).
Lista forme e index locorum:
Commedia indraca Par. 16.115 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Prima att. Parasintetico di prob. coniazione dantesca sul latinismo draco (vd. drago), att. nella Commedia con velare sorda intervocalica (in rima con vaca e placa). La neoformazione denominale, costruita secondo uno schema tipico dantesco (cfr. Parodi, Lingua, p. 266; Di Pretoro, Innovazioni lessicali, p. 17), ha il signif. di 'farsi drago', alludendo all'atteggiamento partic. feroce e aggressivo della famiglia Adimari. Così già interpreta Francesco da Buti (ad l.): «che s'indraca, cioè fa come draco et incrudelisce et ampia la gola, per divorare come fa lo draco». Il verbo, nella forma indraga (in rima con alaga e vaga), ricorre nuovamente in Sacchetti, Rime. Si tratta prob. di una ripresa dantesca, non è però sicuro se permanga lo stesso signif. di «far parere drago, far diventare furioso» (Di Pretoro, Innovazioni lessicali, p. 17; cfr. anche Viel, «Quella materia ond'io son fatto scriba», p. 269) o piuttosto sia da interpretare nel senso di 'dare fierezza' (cfr. TLIO s.v. indragare).
1 Pron. Farsi feroce come un drago.
[1] Par. 16.115: L'oltracotata schiatta che s'indraca / dietro a chi fugge, e a chi mostra 'l dente / o ver la borsa, com' agnel si placa, / già venìa su, ma di picciola gente...


Autore: Francesca De Cianni 31.01.2021 (ultima revisione: 19.03.2021).