Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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idra s.f.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Inf.).
Lista forme e index locorum:
Commedia idre Inf. 9.40.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Nota:Grecismo veicolato dal lat. hydra 'serpente d'acqua' (DEI s.v. idra). Nella letteratura antica, lo zoonimo può indicare anche un animale favoloso, dotato di molteplici teste e proprio delle paludi di Lerna (cfr. Isidoro, Etimol., IX.3.34: «Dicunt et Hydram serpentem cum novem  capitibus, quae Latine excetra dicitur, quod uno caeso tria capita excrescebant»; vd. anche TLL s.v. hydra, 6.3, 3131.21). In volg. il termine è att. già dalla fine del Duecento (es. Libro della natura degli animali (C), cap. 90, p. 355: «Sono alquanti serpenti li quali àno due capi, e altri di tre, e altri di quattro, e quello che n'àve quattro si chiama ydra, sì come dice Ysidero, li quali aparno indeli paduli e indela provincia d'Arcadia»; cfr. Corpus OVI). La trad. mitologica di tali serpenti è evidentemente alla base anche della rappresentazione mostruosa di Dante, che colloca le «idre verdissime» sul capo delle Furie. I commentatori appaiono infatti concordi nel chiosare lo zoonimo con 'serpente velenoso'. Boccaccio, in partic., osserva: «"Idra" è una spezie di serpenti li quali usano nell'acqua, e però sono chiamate "idre", per ciò che l'acqua in greco è chiamata "ydros"; e queste non sogliono essere velenose serpi, per ciò che la freddeza dell'acqua ratempera lo impeto e il riscaldamento della serpe; nel quale riscaldamento si suole aprire un ventriculo piccolo, il quale le serpi hanno sotto il palato, e l'umidità che di quello esce, venendo sopra i denti della serpe, è quella che gli fa velenosi. Ma l'autore pon qui la spezie per lo genere, volendo che per "idra" s'intenda qualunque velenosissimo serpente» (Esposizioni, ad l.).
1 [Zool.] Serpente velenoso.
[1] Inf. 9.40: tre furïe infernal di sangue tinte, / che membra feminine avieno e atto, / e con idre verdissime eran cinte; / serpentelli e ceraste avien per crine, / onde le fiere tempie erano avvinte.


Autore: Barbara Fanini 25.03.2021 (ultima revisione: 11.06.2021).