Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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furia s.f.
Frequenza:
Commedia 3 (2 Inf., 1 Purg.).
Lista forme e index locorum:
Commedia furia Purg. 18.92; furie Inf. 9.38, 30.22.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Latinismo da furia (DELI 2 s.v. furia), in Inf. 9.38 evidenziato anche dalla scansione trisillabica furïe. Il sost. è rif. in Inf. 9.38 alle greche Erinni (MegeraTesifòn e Aletto), poco oltre cit. come le feroci Erine (v. 45). Per le interpretazioni del loro signif. e della loro funzione come guardie infernali vd. Padoan in ED s.v. Furie e la nota integrativa di Chiavacci Leonardi ad l. In Inf. 30.22, con le furie di Tebe troiane Dante si richiama ai due precedenti exempla mitologici narrati in apertura del canto: in partic., il sost. si rif. al furore che sconvolse, a Tebe, Atamante (definito insano al v. 4) e, a Troia, Ecuba (detta forsennata al v. 20) e che purtuttavia non pareggia la rabbia violenta dei falsari puniti nell'ultima bolgia. Nella trad. esegetica, furie è stato talvolta parafrasato con una personificazione 'persone furiose di Tebe o di Troia' (così già Francesco da Buti), ma nei commenti oggi si propende per l'interpretazione del sost. come astratto ('furore' in Chiavacci Leonardi; cfr. anche Inglese ad l.). Qui si accoglie quest'ultima accezione, propria già del sost. classico (cfr. TLL s.v. furia, 6, 2, 1615.64) e più coerente con la costruzione sintattica del v. 25, in cui Dante afferma di vedere una furia ancor più crudele (di quella dei due miti precedenti) in due ombre (dunque con compl. di luogo fig.) che sopraggiungono correndo per azzannare gli altri dannati (il loro 'comportamento furioso' è peraltro richiamato dal va rabbioso del v. 33, rif. a Gianni Schicchi). Il tratto della 'smoderatezza' nel movimento si ritrova infine nell'occ. di Purg. 18.92, in cui «la corsa degli accidiosi è paragonata, per l'impeto e l'affollamento, alle notturne corse orgiastiche dei tebani in onore di Bacco, loro patrono, lungo i due fiumi della Beozia» (Chiavacci Leonardi ad l.).
1 Ciascuna delle tre figure mostruose della mitologia. 
[1] Inf. 9.38: tre furïe infernal di sangue tinte, / che membra feminine avieno e atto, / e con idre verdissime eran cinte...
2 Comportamento violento e inconsulto, scatenato dall'ira (estens.).
[1] Inf. 30.22: Ma né di Tebe furie né troiane / si vider mäi in alcun tanto crude, / non punger bestie, nonché membra umane, / quant' io vidi in due ombre smorte e nude...
3 Moltitudine di persone che si affollano impetuosamente.
[1] Purg. 18.92: E quale Ismeno già vide e Asopo / lungo di sé di notte furia e calca, / pur che i Teban di Bacco avesser uopo, / cotal per quel giron suo passo falca...


Autore: Fiammetta Papi 23.12.2016 (ultima revisione: 10.05.2018).