Vocabolario Dantesco
volume s.m.
Commedia 9 (1 Inf., 8 Par.).
Altre opere2 (2 Conv.).
Commedia volume Inf. 1.84 (:), Par. 2.78, 12.122, 15.50 (:), 19.113, 28.14 (:), 33.86 (:); volumi Par. 23.112 (:), 26.119 (:).
Altre opere volume Conv. 3.11.3, 4.27.11.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Nell'accezione di 'libro' o di 'opera intellettuale', il termine è doc. in it. sin dalla fine del sec. XIII (cfr. Corpus OVI); nel poema esso tuttavia occorre per lo più con valore traslato. Al volume come oggetto fisico, che lega assieme carte di spessore diverso, fa rif. l'occ. in Par. 2.78, inserita in un paragone teso a rappresentare la densità variabile della materia lunare. Nell'unico contesto infernale, il sost. allude invece all'opera letteraria virgiliana, e in partic. all'Eneide. Al § 1.1 si isola il rif. al registro delle azioni degli uomini (Par. 19.113) evocato nell'Apocalisse (20, 12: «et alius liber apertus est qui est vitae et iudicati sunt mortui ex his quae scripta erant in libris secundum opera ipsorum»). Gli usi fig. di volume si concentrano significativamente nell’ultima cantica; fra questi, appare tanto più rilevante l'uso del termine con rif. alla mente divina in cui si “scrive” la varietà dell’universo e la sua storia, immagine che richiama il «libro della mente» di Rime 10.59 (cfr. anche Vn 1.1). È invece att. per la prima volta in Dante l’accezione astronomica del termine, coerente con il lat. volumen 'avvolgimento, giro', e impiegata con rif. ai moti celesti (cfr. Benvenuto da Imola, a Par. 26.119: «quattro mila trecento e duo volumi di sole, idest, annis; quia singulo anno sol facit revolutionem suam»). Talora i commentatori riconducono al valore astronomico anche l’occ. di Par. 2.78; cfr. per es. Iacomo della Lana, ad l.: «nel suo volume, çoè nel suo volverse».
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 26.09.2018.
Data ultima revisione: 21.12.2018.
1 Complesso di fogli legati assieme a formare un libro.
[1] Par. 2.78: se raro fosse di quel bruno / cagion che tu dimandi, o d'oltre in parte / fora di sua materia sì digiuno / esto pianeto, o, sì come comparte / lo grasso e 'l magro un corpo, così questo / nel suo volume cangerebbe carte.
Meton. Opera letteraria o insieme di opere letterarie di un autore.
[2] Inf. 1.84: «O de li altri poeti onore e lume, / vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore / che m'ha fatto cercar lo tuo volume.
1.1 [Con rif. al libro che sarà aperto il giorno del Giudizio, in cui sono registrate le azioni umane].
[1] Par. 19.113: Che poran dir li Perse a' vostri regi, / come vedranno quel volume aperto / nel qual si scrivon tutti suoi dispregi?
1.2 [In contesto fig.].
[1] Par. 12.122: Ben dico, chi cercasse a foglio a foglio / nostro volume, ancor troveria carta / u' leggerebbe "I' mi son quel ch'i' soglio"...
[Con rif. alla mente divina].
[2] Par. 15.50: E seguì: «Grato e lontano digiuno, / tratto leggendo del magno volume / du' non si muta mai bianco né bruno, / solvuto hai, figlio, dentro a questo lume / in ch'io ti parlo, mercé di colei / ch'a l'alto volo ti vestì le piume.
[3] Par. 33.86: Nel suo profondo vidi che s'interna, / legato con amore in un volume, / ciò che per l'universo si squaderna...
2 [Astr.] Moto di rivoluzione perenne compiuto dalle sfere celesti attorno alla Terra.
[1] Par. 26.119: Quindi onde mosse tua donna Virgilio, / quattromilia trecento e due volumi / di sol desiderai questo concilio...
Sinedd. Il cielo stesso.
[2] Par. 23.112: Lo real manto di tutti i volumi / del mondo, che più ferve e più s'avviva / ne l'alito di Dio e nei costumi, / avea sopra di noi l'interna riva / tanto distante, che la sua parvenza, / là dov' io era, ancor non appariva...
[3] Par. 28.14: E com' io mi rivolsi e furon tocchi / li miei da ciò che pare in quel volume, / quandunque nel suo giro ben s'adocchi, / un punto vidi che raggiava lume...