Dal lat.
scutum (DELI 2 s.v.
scudo). Il sost., att. già come antrop. in un doc. pis. lat. del 1136 (cfr. GDT s.v.
scudo), è ampiamente diffuso nell'it. antico dall'inizio del sec. XIII in molte aree linguistiche (cfr.
TLIO s.v.). Nel poema il termine è impiegato in senso propr. a
Purg. 32.19, all'interno di una similitudine milit. In un contesto fig. di
Par. 29.114
scudo, insieme a
lance (vd.
lancia), è simbolica arma apostolica per la difesa della fede cristiana, secondo una consueta metaf. scritturale e patristica (ad es. sant'Ambrogio,
Expanatio Ps. xii, XXXVI, 24, 1: «docuit hunc scriptura me gladium, docuit apostolus, dicens quia habemus loricam iustitiae et scutum fidei», vd. LLT; cfr. anche Marcozzi,
La guerra, p. 95-97 e fonti ivi cit.). Col valore estens. di 'riparo' (§
2), prossimo a quello di 'difesa' o 'protezione contro le minacce' nel lat. (cfr. OLD s.v.
scutum; LewisShort s.v.) e nel volg. (cfr. TLIO s.v.,
1.1), il vocabolo ricorre a
Inf. 22.116, dove è rif. alla
ripa (vd.), che nasconde i diavoli alla vista dei barattieri («reparaculum et defensio», Benvenuto da Imola). A tale occ. si collega quella di
Purg. 32.159, rif. alla selva che si frappone allo sguardo di Dante, non consentendogli di vedere oltre (vd.
Locuz. e fras.). Ciò induce molti commentatori antichi e moderni a interpretare la voce con 'resistenza' (
Francesco da Buti), 'ostacolo' (ad es. Landino, tra gli ultimi Bosco-Reggio). Nell'accezione
3, già doc. nel mediolat. (cfr. DMLBS s.v.
scutus, 1d) e nel volg. del Trecento (cfr. TLIO s.v.,
2), il termine indica l'insegna della casata di Castiglia, o ne identifica il re in prima persona (
Chiose ambrosiane: «regis Ispanae»; Benvenuto da Imola: «magni regis Castellae»). Col senso primario di 'arma' è att. nel
Convivio e nel
Fiore. Si segnala la var.
scudo accolta in
Rime 103.14 dell'ed. Contini (
Rime, p. 167) a fronte di
schermo («non truovo schermo ch'ella non mi spezzi») in
Rime 1.14 dell'ed. De Robertis.
Locuz. e fras. L'espressione
fare scudo col senso di 'costituire una protezione, difendere' si registra già in
Brunetto Latini, Favolello (cfr. TLIO s.v., vd. ess. successivi). Con l'espressione di
Purg. 32.159 si intende piuttosto 'costituire uno schermo alla vista' e quindi 'impedire di vedere', signif. di cui non si rintracciano altre att. nei testi antichi.
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 21.12.2023.
Data ultima revisione: 11.07.2024.