Vocabolario Dantesco
plaga s.f.
Commedia 3 (3 Par.).
Commedia plaga Par. 23.11 (:), 31.31 (:); plage Par. 13.4 (:).
Latinismo da plaga 'distesa, regione', prob. corradicale del gr. pélagos (DELI 2 s.v. plaga) o dal gr. plax ‘pianura’ (cfr. Nocentini s.v., vd. anche OLD e Lewis-Short s.v. plaga, ae 2). Nel lat. classico e mediev. il sost. indicava generic. uno spazio aperto (di terra, mare o cielo) e più specif. una regione, che può essere sia terrestre sia celeste (cfr. TLL s.v. plaga, -ae 2, 10.1, 2296.18-27 e 64; OLD e DMLBS s.v., §§ 12). La più antica att. volg., con l'accezione geogr. di 'ciascuna delle quattro parti in cui si considerava divisa la terra' (cfr. TLIO s.v.), già del lat. (cfr. TLL s.v., 10.1, 2297.17), è nel San Brendano pis.; il signif. più generic. di 'regione' ricorre nell'it. antico per la prima volta in Dante. Il vocabolo si riscontra inoltre nella prosa lat. dantesca, dove indica le regioni o le diverse parti della terra (nel De Vulg. 1.8.1 e in Questio 53). Nel poema, esso è impiegato tre volte nella terza cantica, sempre in rima. A Par. 31.31 designa un'estensione di territorio che, secondo la perifrasi astronomica del passo, corrisponde alla regione dell'estremo Nord (cfr. Benvenuto da Imola: «idest, a parte septemtrionali vicini tramontanae quae est in polo nostro arctico», anziché Iacomo della Lana: «la meridional regione»). Col signif. 1.1, il termine si precisa in senso astr. come una o più regioni celesti. La plaga cui si fa rif. a Par. 23.11 è la zona più alta dello spazio celeste, «çoè inverso lo celo in la parte meridiana» (Iacomo della Lana, ad l.). Alcuni commentatori alludono invece alla parte orientale del cielo (ad es. Pietro Alighieri [red. I]; Benvenuto da Imola). Oltre che nel circuito esegetico, dove si rilevano impieghi anche in contesti diversi da quelli paradisiaci, il sost. risulta ampiamente diffuso in testi di area tosc., soprattutto in opere boccacciane e nella Bibbia volg. (cfr. Corpus TLIO e TLIO s.v.). Sul piano morfologico, il plur. in -ge (Par. 13.4) richiama la forma del nominativo lat. (plagae) ed è indotto da esigenze di rima (con image compage).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 22.01.2025.
Data ultima revisione: 19.07.2025.
1 Ampia zona della superficie terrestre, regione.
[1] Par. 31.31: Se i barbari, venendo da tal plaga / che ciascun giorno d'Elice si cuopra, / rotante col suo figlio ond' ella è vaga, / veggendo Roma e l'ardüa sua opra, / stupefaciensi...
1.1 [Astr.] Regione del Cielo.
[1] Par. 13.4: quindici stelle che 'n diverse plage / lo cielo avvivan di tanto sereno / che soperchia de l'aere ogne compage...
[2] Par. 23.11: così la donna mïa stava eretta / e attenta, rivolta inver' la plaga / sotto la quale il sol mostra men fretta...