Vocabolario Dantesco
motore s.m.
Commedia 4 (1 Purg., 3 Par.).
Altre opere4 (4 Conv.).
Commedia motor Purg. 25.70, Par. 2.129, 13.98; motori Par. 29.44 (:).
Altre opere motore Conv. 4.21.5; motori Conv. 2.4.13, 2.6.1, 2.13.5.
Motor primo 1.
Dal lat. motor (DELI 2 s.v. moto 1). Il cultismo è att. in volg. (anche con valore agg.) a partire dalla fine del sec. XIII, per lo più in testi di ambito letterario o filosofico (vd. TLIO s.v.). Un numero significativo di occ. si lega all'esegesi del poema, che ricorre al termine anche in modo autonomo rispetto al contesto dantesco (ess. «lo primo movimento [[...]] non sarebbe dell'anima, ma d'alcuna cosa che fosse suo motore» Ottimo commento, a Purg. 18, proemio; «sì come adoperano l'altre intell[igenze] in quelle cose che sono promesse loro dalla [infi]nita virtude del primo motore» Andrea Lancia, Chiose, a Inf. 7.86). In Dante il termine è sempre usato nell'accezione tecnica assegnatagli dal pensiero aristotelico e precisata dalla trad. scolastica (cfr. ED s.v. motore). Prevale, anche nel Convivio, il ricorso al plur. motori, specificamente rif. alle intelligenze angeliche che determinano il movimento delle sfere e dei corpi celesti (es. «a bene intendere la prima parte della proposta canzone convenia ragionare di quelli cieli e delli loro motori» ivi, 2.6.1). Il trattato dantesco è inoltre testimone della prima att. volg. dell'agg. motrice, impiegato come attributo di virtù («toccata da vertù motrice che questo [[scil. cielo]] intende» ivi, 2.5.19) e di Intelligenza («[e] massimamente conoscono quella [[scil. divina mente]] [le] Intelligenze motrici» ivi, 3.6.5). Il termine è ben doc. anche nell'opera dantesca lat. («si simpliciter interest humane apprehensioni ut per motum celi motorem intelligamus et eius velle» Ep. 5.23; «quia motus eius est a motore proprio, et influentia sua est a propriis eius radiis» Mon. 3.4.18).
Locuz. e fras. Il poema offre la prima att. volg. dell'espressione lat. primus motor1, [1]), di derivazione aristotelica: coerentemente con il pensiero cristiano, tale espressione è impiegata dalla trad. scolastica con rif. a Dio, primo principio di ogni cosa («Lo motor primo; cioè Iddio che è immobile e principio movente ogni cosa» Francesco da Buti, ad l.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 24.06.2022.
Data ultima revisione: 12.07.2022.
1 [Filos.] Causa prima che genera il moto e il divenire della realtà naturale. Motor primo: Dio.
[1] Purg. 25.70: sì tosto come al feto / l'articular del cerebro è perfetto, / lo motor primo a lui si volge lieto / sovra tant' arte di natura, e spira / spirito novo...
1.1 Plur. Intelligenze angeliche preposte al movimento delle sfere e dei corpi celesti.
[1] Par. 2.129: Lo moto e la virtù d'i santi giri, / come dal fabbro l'arte del martello, / da' beati motor convien che spiri...
[2] Par. 29.44: e anche la ragione il vede alquanto, / che non concederebbe che ' motori / sanza sua perfezion fosser cotanto.
[3] Par. 13.98: non per sapere il numero in che enno / li motor di qua su, o se necesse / con contingente mai necesse fenno...