Vocabolario Dantesco
lucerna s.f.
Commedia 8 (2 Inf., 2 Purg., 4 Par.).
Commedia lucerna Inf. 28.124 (:), Purg. 1.43 (:), 8.112, Par. 1.38, 21.73 (:); lucerne Inf. 25.122, Par. 8.19 (:), 23.28 (:).
Per fare lucerna vd. anche fare v.; per lucerna del mondo vd. anche mondo (1) s.m.; per sacra lucerna vd. anche sacro agg..
Fare lucerna 3.1, lucerna del mondo 1, sacra lucerna 2.
Latinismo da lucerna (vd. DELI 2 s.v.). Il sost. è att. fin dal sec. XIII, sia nel senso propr., per la prima volta in Restoro d'Arezzo, sia nel signif. fig. di 'persona o qualità esemplare, guida morale e intellettuale', per la prima volta nel Libro di Uguccione da Lodi (vd. TLIO s.v. lucerna, 1, 5). Nella Commedia il lemma presenta svariate occ. che ne amplificano gli usi estens. e fig. e conferiscono partic. espressività al dettato poetico. A Par. 1.38, il sost. ricorre nell'espressione lucerna del mondo, ove indica il sole, quale sorgente luminosa di tutto il creato: si noti, peraltro, la medesima locuz., rif. a Cristo, nelle Prediche di Giordano da Pisa, datate al 1309, «Unde Elli fue lucerna del mondo et fue posto in croce in alto, acciò ch'Elli lucesse ad tutti et così fue luce, però che quine mostroe che lo mondo era nulla». A Par. 8.19 e a Par. 23.28, il sost., in rima rispettivamente con interne e superne, indica fig. gli spiriti celesti che effondono luce divina o che ne sono illuminati: nel primo caso è rif. in partic. alle schiere dei beati che circondano Cristo trionfante che brilla come un sole, illumina come stelle gli spiriti celesti e a Dante evoca così l'immagine di una notte stellata. Similmente è da intendere la locuz. sacra lucerna, in rima con etterna, a Par. 21.73, impiegata dal poeta per indicare San Pier Damiani, così come l'occ. a Purg. 8.112, ove il sost. vale 'grazia divina': vd. Ottimo, Purg., «se lla lucerna, cioè luce e grazia divina truovi nel tuo arbitrio libero tanta cera, cioè tanta volontade, e perseveranza...». A Purg. 1.43, lucerna ricorre in rima con inferna nel signif. fig. di 'guida morale o intellettuale': giunti nella spiaggia del Purgatorio, Dante e Virgilio incontrano Catone Uticense che domanda chi abbia loro illuminato la strada permettendogli di uscire dalle tenebre infernali. Analogamente vale la locuz. fare lucerna a Inf. 28.124, in rima con governa: vd. Francesco da Buti, «Di sé facea a sé stesso lucerna; cioè quel capo guidava l'altro corpo, e rendeva il veder delle cose...». Nella prima cantica, inoltre, lucerna ricorre anche a Inf. 25.122, nel signif. fig. di 'organo della vista': tramite il sost., infatti, Dante indica gli occhi maligni dei dannati che si trasformano in serpenti; questa accezione ricorre nel Cassiano volg., datato al XIII sec. e di area sen.: «lucerna corporis tui est oculus est oculus tuus»/«la lucerna del corpo tuo è l'occhio tuo» (vd. Corpus ClaVo); in gen., nei volg., lucerna è tradotto perlopiù come 'lume': cfr. Corpus ClaVo. Buona parte delle accezioni dantesche di lucerna devono essere messe in relaz. con passi della Bibbia o dei Vangeli quali Luc. 11.34 e Matt. 6.22: vd. ED s.v. lucerna. Le accezioni dantesche del sost. permangono nella trad. letteraria successiva a Dante (vd. GDLI s.v.). Nell'it. dell'uso, tuttavia, lucerna è comunemente att. soprattutto nel signif. propr. di 'lampada alimentata a combustibile liquido' (vd. GRADIT s.v.).
Locuz. e fras. Il sost. ricorre nelle espressioni lucerna del mondo a Par. 1.38 (cfr. Verg. Aen. 3, 637; 4, 6; 7, 148 e Roman de Thèbes, «soz la luiserne del soleil»: ED s.v. lucerna); sacra lucerna a Par. 21.73; fare lucerna a Inf. 28.124.
Autore: Francesca Carnazzi.
Data redazione: 27.03.2024.
Data ultima revisione: 20.12.2024.
1 Sorgente luminosa naturale. Lucerna del mondo (rif. al Sole).
[1] Par. 1.38: Surge ai mortali per diverse foci / la lucerna del mondo; ma da quella / che quattro cerchi giugne con tre croci, / con miglior corso e con migliore stella / esce congiunta, e la mondana cera / più a suo modo tempera e suggella.
2 Fig. Spirito celeste che effonde la luce divina o che ne è illuminato.
[1] Par. 8.19: E come in fiamma favilla si vede, / e come in voce voce si discerne, / quand' una è ferma e altra va e riede, / vid' io in essa luce altre lucerne / muoversi in giro più e men correnti, / al modo, credo, di lor viste interne.
[2] Par. 23.28: Quale ne' plenilunïi sereni / Trivïa ride tra le ninfe etterne / che dipingon lo ciel per tutti i seni, / vid' i' sopra migliaia di lucerne / un sol che tutte quante l'accendea, / come fa 'l nostro le viste superne...
Sacra lucerna (rif. a San Pier Damiani).
[3] Par. 21.73: «Io veggio ben», diss' io, «sacra lucerna, / come libero amore in questa corte / basta a seguir la provedenza etterna; / ma questo è quel ch'a cerner mi par forte, / perché predestinata fosti sola / a questo officio tra le tue consorte».
2.1 Fig. Grazia divina.
[1] Purg. 8.112: «Se la lucerna che ti mena in alto / truovi nel tuo arbitrio tanta cera / quant' è mestiere infino al sommo smalto», / cominciò ella, «se novella vera / di Val di Magra o di parte vicina / sai, dillo a me, che già grande là era.
3 Fig. Guida intellettuale o morale che illumina con la grazia divina.
[1] Purg. 1.43: «Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, / uscendo fuor de la profonda notte / che sempre nera fa la valle inferna? / Son le leggi d'abisso così rotte? / o è mutato in ciel novo consiglio, / che, dannati, venite a le mie grotte?».
3.1 Fare lucerna: indicare la via; guidare.
[1] Inf. 28.124: Di sé facea a sé stesso lucerna, / ed eran due in uno e uno in due; / com' esser può, quei sa che sì governa.
4 Fig. Organo della vista, occhio.
[1] Inf. 25.122: Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela / di color novo, e genera 'l pel suso / per l'una parte e da l'altra il dipela, / l'un si levò e l'altro cadde giuso, / non torcendo però le lucerne empie, / sotto le quai ciascun cambiava muso.