Vocabolario Dantesco
lago s.m.
Commedia 8 (6 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Altre opere1 (1 Rime).
Commedia laco Inf. 20.61 (:), 20.66, 25.27 (:), Purg. 5.84 (:); lago Inf. 1.20, 8.54 (:), 32.23, Par. 1.81.
Altre opere lago Rime d. 2.8.
Fare lago di sangue 2, farsi lago di sangue 2, lago del cuore 3.
Dal lat. lacus (DELI 2 s.v. lago). L'alternanza fra la forma laco e la forma sonorizzata lago non presenta una distinzione di natura semantica, ma sarà piuttosto da attribuire a ragioni sostanzialmente rimiche. Il sost. è att. due volte e a distanza di pochi versi a Inf. 20.61 e 20.66 nel suo signif. propr. di 'specchio d'acqua dolce' con rif. al lago di Benaco - l'odierno lago di Garda -, mentre assume un signif. gen. a Par. 1.81, ove l'ampiezza della luce divina è incomparabilmente più potente rispetto all'estensione di qualsiasi bacino acquatico. Con valore estens. e strettamente legato alla topografia infernale, il sost. è att. a Inf. 8.54 e 32.23: nel primo caso corrisponde alla palude (vd.) Stigia (Benvenuto da Imola, ad l.: «scilicet de Styge»), cioè la broda (vd.) in cui sono immersi Filippo Argenti e gli altri iracondi, mentre a Inf. 32.23 il termine designa lo spettrale bacino ghiacciato del Cocito (Benvenuto da Imola, ad l.: «Cocytum congelatum et glaciatum»). L'accostamento tra il sost. e il contesto infernale è del resto già presente nella letteratura omiletica del periodo, come ad es. in Lotario Diacono, De miseria, XIII: «Congregabuntur ergo peccatores in lacus et claudentur in carcerem, scilicet in inferno, in quo sine corporibus usque in diem iudicii torquebuntur».
 

Locuz. e fras. Notevole, al signif. 2, lo scarto semantico con cui il poeta utilizza l'espressione a Inf. 25.27 e a Purg. 5.84, ove il sost. designa icasticamente la pozza di sangue creatasi, rispettivamente, in séguito alle uccisioni perpetrate dal perfido Caco e al crudele assassinio di Jacopo del Cassero. Al signif. 3, poi, il sost. ricorre nell'espressione «lago del cor» a Inf. 1.20: se è vero che l'immagine vale «in profundo cordis» (Benvenuto da Imola, ad l.) e ricorda da vicino la «secretissima camera de lo cuore» (Vn 2.4), giova menzionare che, per Giovanni Boccaccio (ad l.) «esiste nel cuore una parte concava, sempre abondante di sangue, nel quale, secondo l'oppinione di alcuni, abitano li spiriti vitali [...] ed è quella parte ricettacolo di ogni nostra passione». L'esegesi moderna riconduce l'espressione sia all'immagine dello spatium cordis di ascendenza galenica (Basile in ED s.v. lago), sia all'associazione 'lago-cuore' che presenta numerosi riscontri nella patristica (Singleton, Sulla fiumana, p. 267). L'att. della medesima espressione nelle Rime è limitata a un testo che De Robertis pone in appendice alla sua ed., in quanto considerato di dubbia attribuzione: si tratta di una ballata monostrofica (poi 'rivestita' nel pieno Trecento) la cui attribuzione è basata solo sui testimoni veneti della tradizione (cfr. Ed. De Robertis ad l.).
Autore: Matteo Cambi.
Data redazione: 12.02.2024.
Data ultima revisione: 25.03.2024.
1 Specchio d'acqua dolce che si raccoglie in un bacino.
[1] Inf. 20.61: Suso in Italia bella giace un laco, / a piè de l'Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli, c'ha nome Benaco.
[2] Inf. 20.66: Per mille fonti, credo, e più si bagna / tra Garda e Val Camonica e Pennino / de l'acqua che nel detto laco stagna.
[3] Par. 1.81: Quando la rota che tu sempiterni / desiderato, a sé mi fece atteso / con l'armonia che temperi e discerni, / parvemi tanto allor del cielo acceso / de la fiamma del sol, che pioggia o fiume / lago non fece alcun tanto disteso. 
1.1 [Con rif. alla palude Stigia] (estens.).
[1] Inf. 8.54: E io: «Maestro, molto sarei vago / di vederlo attuffare in questa broda / prima che noi uscissimo del lago». 
1.2 [Con rif. alla palude ghiacciata del Cocito (estens.)].
[1] Inf. 32.23: Per ch'io mi volsi, e vidimi davante / e sotto i piedi un lago che per gelo / avea di vetro e non d'acqua sembiante. 
2 [Per iperbole:] fras. Fare / farsi lago (di sangue): spargere a terra gran copia (di sangue).
[1] Inf. 25.27: Lo mio maestro disse: «Questi è Caco, / che, sotto 'l sasso di monte Aventino, / di sangue fece spesse volte laco.
[2] Purg. 5.84: Corsi al palude, e le cannucce e 'l braco / m'impigliar sì ch'i' caddi; e lì vid' io / de le mie vene farsi in terra laco».
3 Fras. Lago del cuore: cavità del cuore in cui si raccoglie il sangue (e risiedono sentimenti ed emozioni) (fig.).
[1] Inf. 1.20: Allor fu la paura un poco queta, / che nel lago del cor m'era durata / la notte ch'i' passai con tanta pieta.