Vocabolario Dantesco
labbro s.m.
Commedia 6 (4 Inf., 2 Purg.).
Commedia labbra Inf. 16.125, 25.129, 30.55, 32.47, Purg. 4.122, 31.33.
Chiudere le labbra 1, muovere le labbra a riso 1.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Dal lat. labrum (DELI 2 s.v. labbro). Il sost. è att. in volg. molto precocemente; le prime tracce si rilevano già nel Glossario di Monza, databile al X sec. («barba: igenias; lavro: mitti; pede: poda...» p. 41; cfr. Corpus OVI), o in un componimento march. della prima metà del Duecento («Ma ç'avè∙ men lo fabro / qe no cunçò lu labru, / launde lo mostaço n’è sbadato» Carmen in vituperium di Pier da Medicina, 13-15; cfr. Corpus OVI). In Dante il sost. risulta esclusivo della Commedia, ed è impiegato soltanto al plur. (con uscita in -a del neutro plur. lat.), sempre in senso propr. Per interpretazioni alternative del termine a Inf. 32.47 – per lo più respinte dalla critica recente –, cfr. ED s.v. labbro.

Locuz. e fras. L'espressione chiudere le labbra di Inf. 16.125, con rif. a quelle verità tanto incredibili da parer menzogne, vale 'tacere, non rivelare' ed è accostabile ad altri modi affini ben doc. già nei testi antichi (come avere/tenere la bocca chiusa, per cui vd. TLIO s.v. bocca, § 4.1.6; cfr. anche GDLI s.v. labbro, § 12). Per l'espressione muovere le labbra a riso cfr. anche Purg. 22.25-26: «Queste parole Stazio mover fenno / un poco a riso pria»; anche in questo caso il riso suscitato è moderato (come, del resto, si conviene a un saggio: vd. Conv. 3.8.11).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 30.01.2023.
Data ultima revisione: 01.02.2023.
1 [Anat.] Ciascuno dei due margini carnosi, di colore rosato, che delimitano l’apertura della bocca. Estens. Bocca.
[1] Inf. 25.129: ciò che non corse in dietro e si ritenne / di quel soverchio, fé naso a la faccia / e le labbra ingrossò quanto convenne.
[2] Inf. 30.55: La grave idropesì [[...]] / faceva lui tener le labbra aperte / come l'etico fa, che per la sete / l'un verso 'l mento e l'altro in su rinverte.
[3] Inf. 32.47: e poi ch'ebber li visi a me eretti, / li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, / gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse / le lagrime tra essi e riserrolli.
[4] Purg. 31.33: Dopo la tratta d'un sospiro amaro, / a pena ebbi la voce che rispuose, / e le labbra a fatica la formaro.
Fras. Chiudere le labbra: tacere, evitare di riferire.
[5] Inf. 16.125: Sempre a quel ver c'ha faccia di menzogna / de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote, / però che sanza colpa fa vergogna...
Fras. Muovere le labbra a riso: suscitare un sorriso lieve.
[6] Purg. 4.122: Li atti suoi pigri e le corte parole / mosser le labbra mie un poco a riso; / poi cominciai: «Belacqua...