Vocabolario Dantesco
freddo agg./s.m.
Commedia 19 (7 Inf., 8 Purg., 4 Par.).
Altre opere23 (4 Conv., 19 Rime).
3 (3 Fiore).
Commedia fredda Inf. 6.8, 33.109, Purg. 26.21, 29.101, Par. 8.22; fredde Purg. 19.11, Par. 21.36; freddi Inf. 30.66, Purg. 29.38, 33.111; freddo Inf. 5.41, 32.27, 32.38, 32.71, Purg. 5.111, 9.5, 19.2, Par. 2.108, 11.46.
Altre opere fredda Rime 9.21, 25.12; freddi Conv. 3.9.15; freddo Conv. 4.18.4, 4.23.13, 4.23.13, Rime 8.8 (:), 8.9 (:), 8.23 (:), 8.24 (:), 8.25 (:), 8.27 (:), 8.28 (:), 8.30 (:), 8.31 (:), 8.34 (:), 8.38 (:), 8.53 (:), 8.63 (:), 8.64 (:), 9.35, 16.22 (:), 87.9.
freda Fiore 107.9; fredo Fiore 107.3, 154.4.
Purg. 26.21: fresca Aldina.
Dal lat. tardo frigdum (DELI 2 s.v. freddo), lat. class. frigĭdum, derivato da frigēre «algere vel torpere» (Cecchini, Uguccione, F 94, 1). In it. antico è att. sia come agg. sia come sost. sin dal sec. XIII (cfr. TLIO s.v. freddo). Nel poema, l'agg. freddo, nel suo signif. primario (§ 1), qualifica elementi fisici che sono a una temperatura più bassa di quella normale. In partic. è rif. ai ruscelli di montagna, evocati nel Paradiso terrestre (Purg. 33.111), e agli avvallamenti pieni d'acque del Casentino (Inf. 30.66), rispettivi echi virgiliani di Aen. VIII.597: «gelidum [...] amnem» e Buc. X.42: «gelidi fontes» (cfr. Inglese e Bellomo, ad l). Si distingue al § 1.1 ciò che è percepito come freddo in quanto di temperatura inferiore a quella corporea. Ai §§ 1.2, 1.3 l'agg. allude a una bassa temperatura atmosferica e ambientale: quella della stagione invernale nell'espressione freddo tempo (Inf. 5.41, dove Bellomo ricorda Aen. VI.311-12 «frigidus annus»; vd. tempo, § 2.1.1) e quella di una parte geografica, caratterizzata da rigide condizioni climatiche, specif. la Scizia a Inf. 32.27, e nell'esplicito richiamo scritturale a Ez. 1,4 («Et vidi, et ecce ventus turbinis veniebat ab aquilone, et nubes magna, et ignis involvens»), in Purg. 29.101, per rappresentare il settentrione, da cui giungono i quattro animali della processione mistica. Il sost. freddo1.4) indica l'assenza di calore, dovuta gen. a vari fattori fisici e metereologici ([3],[4], [6], [7]) o alla sensazione del freddo ([1], [2], [5]), specif. in relaz. alla natura del luogo infernale e ai suoi effetti, come il battere dei denti («da bocca», Inf. 32.38) e il viso bluastro («visi cagnazzi», Inf. 32.71) nella caratterizzazione della pena dei dannati della Caina e dell'Antenora. Nel signif. 2, l'attributo, in Purg. 19.11 e in Par. 21.36, è impiegato con rispettivo rif. al corpo e alle ali, entrambi intirizziti dal freddo notturno (cfr. Benvenuto da Imola: «nimio frigore quod contrahit et ligat membra»; Iacomo della Lana: «celate penne»). L'espressione freddo animale (Purg. 9.5) identifica lo scorpione, per la qualità materiale che presenta: è così inteso in quanto animale, secondo la classificazione scientifica di trad. aristotelica (cfr. Alb. Magno, De animalibus, XVI. 1-2), e in quanto costellazione, dalla trattatistica astrologica mediev. che annovera lo Scorpione tra i segni umidi e freddi (cfr. Bellomo, ad l.; vd. Casagrande, Il “freddo animale”, pp. 141-159; ED s.v. Scorpione). Nelle altre opere, il lessema ricorre anche in senso fig.: parallelamente all'accezione propr., freddo, rif. alla crudeltà della donna amata, vale 'duro, insensibile' (Rime 8.8, 8.31) e 'durezza di cuore' (Rime 8.23, 8.38, 8.53, 8.64); detto metaf. del poeta 'gelido cadavere' (Rime 8.24), 'esanime, privo di vita' (Rime 16.22); indica la giustizia morta in Rime 25.12. Con valore fras. Avere freddo e caldo significa 'essere tormentato' in Fiore 154.4. 

Varianti.  Nell'Aldina, a Purg. 26.21 (vd. Petrocchi, ad l.), ricorre fresca come var. di fredda, per riferirsi all'acqua moderatamente fredda che dà una sensazione di refrigerio: il signif. proprio dell'agg., ben doc. nel Trecento (cfr. TLIO s.v. fresco), non è altrimenti att. in Dante, ma è utilizzato solo con valore iron. nell'espressione Stare fresco (vd. fresco).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 01.02.2019.
Data ultima revisione: 08.05.2022.
1 Che ha temperatura più bassa di quella dell'ambiente circostante o di un altro corpo.
[1] Inf. 30.66: Li ruscelletti che d'i verdi colli / del Casentin discendon giuso in Arno, / faccendo i lor canali freddi e molli, / sempre mi stanno innanzi...
[2] Purg. 26.21: Né solo a me la tua risposta è uopo; / ché tutti questi n'hanno maggior sete / che d'acqua fredda Indo o Etïopo. ||  Var.: fresca Aldina.
[3] Purg. 33.111: quando s'affisser, sì come s'affigge / chi va dinanzi a gente per iscorta / se trova novitate o sue vestigge, / le sette donne al fin d'un' ombra smorta, / qual sotto foglie verdi e rami nigri / sovra suoi freddi rivi l'alpe porta.
[4] Par. 8.22: Di fredda nube non disceser venti, / o visibili o no, tanto festini, / che non paressero impediti e lenti / a chi avesse quei lumi divini / veduti a noi venir, lasciando il giro / pria cominciato in li alti Serafini...
1.1 Che dà una sensazione opposta a quella del calore (essendo di temperatura inferiore a quella del corpo umano).
[1] Inf. 6.8: Io sono al terzo cerchio, de la piova / etterna, maladetta, fredda e greve; / regola e qualità mai non l'è nova. 
[2] Inf. 33.109: E un de' tristi de la fredda crosta / gridò a noi: «O anime crudeli / tanto che data v'è l'ultima posta, / levatemi dal viso i duri veli, / sì ch'ïo sfoghi 'l duol che 'l cor m'impregna, / un poco, pria che 'l pianto si raggeli».
1.2 [Detto del clima o di una stagione dell'anno (con rif. specif. all'inverno)].
[1] Inf. 5.41: E come li stornei ne portan l'ali / nel freddo tempo, a schiera larga e piena, / così quel fiato li spiriti mali / di qua, di là, di giù, di su li mena; / nulla speranza li conforta mai, / non che di posa, ma di minor pena.
1.3 [Rif. al rigore di det. zone geografiche].
[1] Inf. 32.27: Non fece al corso suo sì grosso velo / di verno la Danoia in Osterlicchi, / né Tanaï là sotto 'l freddo cielo, / com' era quivi; che se Tambernicchi / vi fosse su caduto, o Pietrapana, / non avria pur da l'orlo fatto cricchi. 
[2] Purg. 29.101: ma leggi Ezechïel, che li dipigne / come li vide da la fredda parte / venir con vento e con nube e con igne; / e quali i troverai ne le sue carte, / tali eran quivi, salvo ch'a le penne / Giovanni è meco e da lui si diparte. 
1.4 Sost. Mancanza o assenza di calore (in quanto condizione atmosferica o ambientale o in quanto sensazione soggettiva).
[1] Inf. 32.38: Ognuna in giù tenea volta la faccia; / da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo / tra lor testimonianza si procaccia. 
[2] Inf. 32.71: Poscia vid' io mille visi cagnazzi / fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, / e verrà sempre, de' gelati guazzi. 
[3] Purg. 5.111: Ben sai come ne l'aere si raccoglie / quell' umido vapor che in acqua riede, / tosto che sale dove 'l freddo il coglie. 
[4] Purg. 19.2: Ne l'ora che non può 'l calor dïurno / intepidar più 'l freddo de la luna, / vinto da terra, e talor da Saturno...
[5] Purg. 29.38: O sacrosante Vergini, se fami, / freddi o vigilie mai per voi soffersi, / cagion mi sprona ch'io mercé vi chiami. 
[6] Par. 2.108: Or, come ai colpi de li caldi rai / de la neve riman nudo il suggetto / e dal colore e dal freddo primai, / così rimaso te ne l'intelletto / voglio informar di luce sì vivace, / che ti tremolerà nel suo aspetto. 
[7] Par. 11.46: Intra Tupino e l'acqua che discende / del colle eletto dal beato Ubaldo, / fertile costa d'alto monte pende, / onde Perugia sente freddo e caldo / da Porta Sole; e di rietro le piange / per grave giogo Nocera con Gualdo. 
2 [Con rif. al corpo o a una sua parte:] raggelato e intorpidito per il freddo intenso.
[1] Purg. 19.11: Io la mirava; e come 'l sol conforta / le fredde membra che la notte aggrava, / così lo sguardo mio le facea scorta / la lingua, e poscia tutta la drizzava / in poco d'ora, e lo smarrito volto, / com' amor vuol, così le colorava. 
[2] Par. 21.36: E come, per lo natural costume, / le pole insieme, al cominciar del giorno, / si movono a scaldar le fredde piume; / poi altre vanno via sanza ritorno, / altre rivolgon sé onde son mosse, / e altre roteando fan soggiorno...
3 [Filos.] [Zool.] [Astr.] [Con rif. allo scorpione, sia come animale sia come segno zodiacale:] dotato della qualità sensibile del freddo.
[1] Purg. 9.5: di gemme la sua fronte era lucente, / poste in figura del freddo animale / che con la coda percuote la gente...