Commedia |
carpando Purg. 4.50. |
Prima att. (in questo signif.). Dallo stesso etimo dell'avv.
carpone (vd.) e coerentemente con il signif. di quest'ultimo, il verbo vale ‘avanzare carponi’. Le att. rimangono confinate al passo di
Purg. 4.50 e al relativo circuito esegetico (cfr. TLIO s.v.
carpare e
Corpus OVI). Gli esegeti più antichi (
Lana,
Ottimo ed. Torri,
Buti ad l.) chiosano il verbo ricorrendo ai corrispondenti cit. s.v.
carpone. I commentatori quattro-cinquecenteschi esplicitano ancora di più l'azione di camminare con le mani e i piedi per terra, come si evince dalle glosse del Serravalle («
carpendo, idest cum pedibus et manibus ad terram») e del Vellutello («
Carpando, cioè, co' piedi, e con le mani, tirandomi su carponi tanto presso a lui»)
ad l., ma già il
Falso Boccaccio (ed. Vernon) parafrasava il passo con «gli convenia andare charponi cholle mani per terra». In realtà, lo stesso Dante a
Purg. 4.31-33 aveva descritto la posizione in cui si trovavano lui e Virgilio mentre salivano verso la montagna purgatoriale: «Noi salavam per entro ‘l sasso rotto, / e d’ogne lato ne stringea lo stremo, / e piedi e man volea il suol di sotto».
Autore: Francesca Spinelli.
Data redazione: 06.02.2022.
Data ultima revisione: 04.05.2022.