Prima att.
Francesismo, prob. da un lat. volg.
*brodiculare di base
germ. (cfr. Cella,
I gallicismi, p. 352; Viel,
I gallicismi, pp. 244-245, e LEI
Germanismi s.v.
*ƀruþa, 1, 1440.36 e 1458.37-49). Il verbo ricorre anche nella red. I delle
Pistole di Seneca tradotte dal fr., databile tra il 1308 e il 1325, in corrispondenza di Sen., Ep., II, 18, 1 («civitas sudat»): «tucta la terra germuglia e broglie e bolle e tempesta» (ms. Laur. Pl. 76.59, c. 39
v); «tutta la terra brollia e bolle e tempesta», (ms. Laur. Pl. 76.80, c. 18
r). L'occ. delle
Pistole e quella del volgarizzamento dal fr. di
Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, L. 8, cap. 23, p. 257, datato al 1323 (cfr.
Corpus OVI), confermerebbero che il verbo è un prestito in sincronia dal fr. antico
bro(o)ueillier (e simili) ‘mettere alla rinfusa, rimescolare’, per la cui semantica si veda anche il sost.
brouillas ‘agitazione, disordine, lite’ (cfr. Godefroy s.v.). Il verbo
bolle, utilizzato nelle
Pistole di Seneca (red. I) accanto a
brollia, parrebbe assicurare per quest’ultimo il signif. di ‘agitarsi’ (cfr. TLIO s.v.
bollire). Che
brogliare fosse sentito come prestito è suggerito anche dal traducente alternativo
germuglia, att. nella tradizione delle
Pistole (vd.
supra): sull’incertezza del traduttore potrebbe aver agito il prov.
brolhar ‘germogliare’ (cfr. Raynouard s.v.
bruelh § 4). Per il signif. cfr. anche Benvenuto da Imola a
Par. 26.97: «idest, vibrat, vel tremit».
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 01.03.2017.
Data ultima revisione: 10.05.2018.