Vocabolario Dantesco
baldo agg.
Commedia 1 (1 Par.).
Altre opere2 (2 Fiore).
Commedia balda Par. 15.67.
Altre opere baldo Fiore 17.13 (:), 154.8 (:).
Direttamente dal franc. bald 'fiero, ardito' o per tramite del fr. antico balt (LEI Germanismi, s.v. bald 1, 125.29); per le ragioni dell'eventuale esclusione di un tramite galloromanzo, cfr. Cella, I gallicismi, pp. 22 nota 41, 35 e 48. In it. antico (e così nel dominio galloromanzo, per cui cfr. FEW s.v. *bald, 15/1, 29b-30a), per la semantica della famiglia lessicale di baldo si riscontra non solo il senso etimologico della sicurezza e della fierezza (da cui l'estensione verso il senso della tracotanza, cfr. TLIO s.v. baldo) ma insieme anche quello della letizia viva e manifesta (prorpio del gruppo di derivati di baldore, cfr. TLIO s.v. e, per una mappa tassonomica del lessico delle emozioni nel Medioevo, cfr. Squillacioti, Affetti, p. 31). I due tratti semantici si riscontrano anche nell'att. dantesca, dove, come è stato già fatto notare (cfr. ED s.v. baldo), l'agg. al v. 67 si situa fra sicuro e lieto e ne tocca, a un tempo, entrambe le aree semantiche. Qui tuttavia, più che insistere sulla sicurezza dei propri mezzi (vd. baldanza), il signif. dell'agg. fa rif. alla fermezza del proprio convincimento interiore (vd. baldezza, vocabolo scelto da Dante a Par. 16.17 in risposta all'esortazione del trisavolo): Cacciaguida suggerisce infatti che la voce di Dante «suoni», cioè esprima, «la volontà» e «'l disio» (v. 68). Si noti inoltre che la semantica dell'agg. (e della sua famiglia lessicale) oltre a insistere su una serie di diversi sentimenti, contempla propriamente anche l'idea della manifestazione di questi nell'aspetto, nel contegno o nelle azioni (così anche a Fiore 17.13, dove baldo è detto il volto di Venere). L'agg. compare anche in Fiore 154.8, dove l'espressione tornare baldo 'rinvigorire' corrisponde al corradicale fr. antico resbaudir del Roman de la Rose (12935).
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 27.09.2018.
1 Che manifesta con gioia la propria fermezza d'animo (detto della voce).
[1] Par. 15.67: ma perché 'l sacro amore in che io veglio / con perpetüa vista e che m'asseta / di dolce disïar, s'adempia meglio, / la voce tua sicura, balda e lieta / suoni la volontà, suoni 'l disio, / a che la mia risposta è già decreta!».