Commedia |
2 (1 Inf., 1 Purg.). |
Commedia |
venenosa Inf. 17.26; venenosi Purg. 14.95. |
Altre opere |
venenosi Conv. 1.1.12.
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Dal lat. tardo
venenosus (da cui anche la forma dissimilata
velenoso presente anch'essa nella tradizione manoscritta). A
Purg. 14.95, sia che i
venenosi sterpi indichino metaf. i costumi traviati sia che richiamino i discendenti tralignanti degli antichi signori di Romagna (secondo le principali proposte interprtative per cui cfr. rispettivamente Bosco-Reggio e Chiavacchi), se si considera l’intero contesto fig. dei vv. 91-102, si potrebbe pensare a piante infestanti (cfr.
gramigna del v. 102) e parassitarie che, più che essere provviste di veleno, agiscono esse stesse come un veleno, soffocando la vita delle piante buone e guastando la terra (Mattalia: «mala pianta, e infeconda»; e cfr. anche
rallignare v. 100,
tralignare v. 123). Il passo, più che «stecchi con tosco» di
Inf. 13.6 (vd.
tosco 2), richiama dunque «aspri sterpi» del v. successivo (vd.
aspro). Senso propr. in contesto fig. a
Conv. 1.1.12; il
susurrio ‘maldicenza’ della cupidigia di
Ep. 6.22 si insinua, silenziosamente lesivo, come fa un veleno nel corpo.
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 28.06.2018.
Data ultima revisione: 28.06.2018.