Vocabolario Dantesco
spolpare v.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia spolpa Purg. 24.80 (:).
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Il verbo, prima di Dante att. in Rustico Filippi, Rime (cfr. Corpus TLIO; ma spolpe è congettura per scolpe del ms., vd. Marrani, I sonetti di Rustico Filippi, pp. 174-175 ) e il cui signif. proprio è quello di 'levare la polpa', 'farsi a brani' ricorre nella Commedia esclusivamente in senso fig., a indicare l'inesorabile spogliarsi di virtù di cui è protagonista Firenze («'l loco u' fui a viver posto», v. 79). Spiega Biagioli (ad l.) che «si spolpa, non vuol dire solamente 'si spoglia', ma ci vuol fare intendere che il ben vivere è, rispetto alla cittadinanza, quello ch'è la polpa all'uomo, cioè, forza e bellezza». L'immagine, come nota Torraca (ad l.) seguito poi da molti commentatori moderni (cfr. anche ED s.v. spolparsi), è suggerita dalla condizione delle anime della cornice dei golosi, che soffrono un'insaziabile fame e sete a causa della pena loro assegnata per contrappasso. Grabher (ad l.) nota che il verbo spolparsi, con la sua pregnanza, ricorda il «si dimagra» di Inf. 24.143 («Pistoia in prima d'i Neri si dimagra»).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 03.10.2018.
Data ultima revisione: 11.01.2021.
1 Pron. Impoverirsi (di qsa di essenziale) (fig.).
[1] Purg. 24.80: però che 'l loco u' fui a viver posto, / di giorno in giorno più di ben si spolpa, / e a trista ruina par disposto».