Commedia |
aspiri Purg. 31.24 (:). |
Prima att.
Latinismo, da
aspirare (LEI s.v. 3,2 1749 34 – 1752 37). Il verbo registra già in lat. anche il signif. di ‘cercare di raggiungere qsa’, che si att. in Dante e per il quale, sulla base dei commentatoti e di alcune probabili riprese successive (per cui cfr. TLIO s.v.
aspirare), potrebbe ipotizzarsi anche il tratto semantico del desiderio e della speranza («desideretur, quia perffectissimum et nichil ultra speratur»,
Chiose ambrosiane), oltre quello fondamentale, e proprio del lat., della ricerca tenace di qsa. Il passo dantesco richiama la chiusa di
Ep. 13.90: «Et quia, invento principio seu primo, videlicet Deo, nichil est quod ulterius queratur...».
Autore: Vito Luigi Castrignanò; Francesca De Blasi.
Data redazione: 25.09.2018.
Data ultima revisione: 25.09.2018.