Vocabolario Dantesco
sgagliardare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia sgagliarda Inf. 21.27 (:).
Prima att. Parasintetico da gagliardo, che è prestito dal fr. antico gaillard o dal prov. galhart, da *galia 'forza', base galloromanza (Nocentini, s.v. gagliardo) o forse già celtica (FEW 4, p. 31). L'agg. ricorre in it. antico (prima att. nel Fiore, cfr. TLIO s.v. gagliardo) nei due sensi già att. in area galloromanza (cfr. FEW 4, 30a): 'vigoroso (nel fisico)' (att. in Fiore 61.11 e, con rif. a una pianta, in Rime 99.2) e 'pronto e vivace (nel morale)', da cui l'estens. 'coraggioso, audace'. Da questa base semantica si sviluppa il verbo sgagliardare, di conio dantesco (att. altrove solo nel componimento anonimo Morte di Cangrande e cit. nel commento di Francesco da Buti, per cui cfr. TLIO s.v. sgagliardare), vale 'privare di coraggio'. In Fiore 23.5 l'agg., in dittologia con fiero, per estens., vale 'spavaldo, baldanzoso'.
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 28.02.2019.
1 Privare della forza d'animo, scoraggiare.
[1] Inf. 21.27: Mentr' io là giù fisamente mirava, / lo duca mio, dicendo «Guarda, guarda!», / mi trasse a sé del loco dov' io stava. / Allor mi volsi come l'uom cui tarda / di veder quel che li convien fuggire / e cui paura sùbita sgagliarda, / che, per veder, non indugia 'l partire...