Vocabolario Dantesco
raggelare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia raggeli Inf. 33.114 (:).
Inf. 33.114: ingieli Ham.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Prima att. Da aggelare (vd.) con pref. re- (DELI 2 s.v.). A quest'ultimo è possibile assegnare un valore ripetitivo più che rafforzativo, dal momento che le lacrime di frate Alberigo, già congelate, sarebbero destinate a ritornare eternamente in quello stato, e dunque a 'congelarsi nuovamente', non appena rimosse: tale è infatti la condizione aggravante, dovuta alla loro posizione, che affligge i «tristi de la fredda crosta» (v. 109) nell'area della Tolomea. Cfr. anche Benvenuto da Imola, ad l.: «rigor venti frigidi subito regelasset novas lacrymas». Dopo Dante, il v. occorre nella Bibbia volg., ma con signif. intensivo: «Ispanderae in su la terra freddo, sì come sale; e da che elli si raggelerae, sarà sì come le cime del cardo», ivi, Ecli 43, 6, p. 342 (cfr. Corpus OVI).
Varianti.  Il cod. Ham legge «s'ingieli», con cambio di pref. La forma è banalizzante sul piano semantico e prob. indotta dal precedente «m'impregna» (v. 113); la lez. è tuttavia interessante perché offre un'ulteriore occ. del v. ingelare (vd. TLIO s.v.), anch'esso molto raro nell'it. antico.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 05.10.2020.
Data ultima revisione: 02.11.2020.
1 Pron. Trasformarsi nuovamente in ghiaccio.
[1] Inf. 33.114: «O anime crudeli / tanto che data v'è l'ultima posta, / levatemi dal viso i duri veli, / sì ch'ïo sfoghi 'l duol che 'l cor m'impregna, / un poco, pria che 'l pianto si raggeli». ||  Var.: ingieli Ham.