aggelare v.
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Commedia |
aggelava Inf. 34.52 (:). |
Nota:Prima att. Formazione parasintetica su
gelo (vd.). Dopo Dante, il termine si trova impiegato, anche in senso fig., in alcuni volgarizzamenti tosc. trecenteschi (come traducente dei verbi lat.
congelare o
rigescere; cfr.
Corpus DiVo) e nei commentatori, i quali ricorrono ad
aggelare anche in contesti extra-esegetici (es.
Francesco da Buti a
Purg. 20.128-129: «che così aggelò, come colui che va a la morte»). È esclusivamente dantesco l'uso pron. del verbo.
1 Pron. Trasformarsi in ghiaccio, congelarsi.
[1] Inf. 34.52: Non avean penne, ma di vispistrello / era lor modo; e quelle svolazzava, / sì che tre venti si movean da ello: / quindi Cocito tutto s'aggelava.
Autore: Barbara Fanini 01.02.2017 (ultima revisione: 02.05.2018).