Vocabolario Dantesco
probitate s.f.
Commedia 1 (1 Purg.).
Altre opere1 (1 Conv.).
Commedia probitate Purg. 7.122.
Altre opere probitadi Conv. 4.27.1.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Prima att. (Conv. 4.27.1). Latinismo da probitas (DELI 2 s.v. probo), evidenziato anche dalla conservazione del suff. -tate(m) con dentale sorda in Purg. 7.122. In Conv. 4.27.1, le «probitadi che alla gioventute presta la nobile anima» sono le virtù illustrate nei capitoli precedenti del trattato: temperanza, fortezza, amore, cortesia, lealtade. In Purg. 7.122, il sost. è rif. al valore umano che, secondo le parole di Sordello nella valletta dei principi, raramente si rinnova nelle generazioni (risurge per li rami). Già Del Lungo, Il volgar fiorentino, p. 440, aveva segnalato il latinismo, che chiosava, sulla scorta dei commentatori, con «valore, valentia». Per Parodi, invece, probitate e probo (vd.), dovevano piuttosto avvicinarsi al «cavalleresco» prode, a cui probus si sarebbe sovrapposto nel lat. mediev. (Recensione Del Lungo, p. 18). Tale interpretazione fu ripresa da Torraca, Recensione Lajolo, p. 188 e di qui passò alla voce dell'ED. Tuttavia, se è vero che l'accezione di 'prodezza militare' si riscontra nell’«armorum probitas» di De Vulg. 2.2.7 (cfr. Tavoni ad l.), essa rappresenta d'altro canto solo una parte della semantica più vasta dell’umana probitate di Purg. 7.122, equivalente alla già cit. probitade del Conv., che ha «il significato più largo di ‘virtù’» (Fioravanti ad l.). Che la semantica del lat. (classico o mediev.) probitas non sia da restringere al solo ‘ardire’ appare evidente se si pensa alla diffusione, per es., dell'ideale di probitas morum promosso (per citare il caso più noto) dal De amore di Andrea Cappellano: cfr. d'altronde Du Cange (s.v. probus), che glossa probitas con «generositas, animi magnitudo». Infine, un'ulteriore conferma dell'ampiezza semantica del lemma lat. e volg. proviene dagli stessi commentatori danteschi: eloquente, in partic., l’Ottimo «questo, ch'egli dice valore, sì è detto in latino probitade, la quale hae in sè giustizia, modestia, onestade, buoni costumi, conoscenza, affabilitade, e vergogna di fallire».
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 05.09.2018.
Data ultima revisione: 05.09.2018.
1 Qualità (o complesso di qualità) di chi possiede rettitudine morale, onestà e valore (anche militare).
[1] Purg. 7.122: Rade volte risurge per li rami / l'umana probitate; e questo vole / quei che la dà, perché da lui si chiami.