Vocabolario Dantesco
patria s.f.
Commedia 3 (2 Inf., 1 Par.).
Altre opere11 (3 Vn., 8 Conv.).
Commedia patrïa Inf. 1.69, 10.26, Par. 21.107 (:).
Altre opere patria Vn 40.6, 40.7, 41.5, Conv. 1.4.11, 3.11.16, 3.13.2, 4.5.13, 4.5.13, 4.5.14, 4.27.3, 4.27.11.
Latinismo da patrius agg., nella forma femm. sostant. terra patria (DELI 2 s.v. patrio). Il sost. è doc. in volg. sin dalla metà del sec. XIII; la prima att. risale a un testo padov. nell’espressione celestiale patria, con signif. estens. di 'patria dei beati' (cfr. TLIO s.v. patria). Il sost. occorre tre volte nella Vita Nuova: in partic., Dante lo impiega precisando lo stato di chi è pellegrino, cioè chiunque si trovi lontano dalla sua terra d’origine (Vn. 40.6). Tra le numerose occ. del Convivio, solo l’espressione patria perduta assume il signif. di 'esilio' (Conv. 3.11.16). Nella Commedia il sost. occorre tre volte: nel primo caso, è pronunciato da Virgilio per presentarsi e rendere note le sue origini (Inf. 1.69), secondo il procedimento di identificazione attraverso il luogo di provenienza, lo stesso adottato dalle anime che Dante incontra (cfr. Chiavacci Leonardi, ad l.). Qui il valore di patria è circoscritto alla «piccola patria, quella locale», rif. alla città di Mantova (cfr. Bruni, Patria, pp. 30-35); in Par. 21.107, il termine ricorre nel discorso di Pier Damiano, alludendo alla patria di Dante, cioè a Firenze; e ancora a Firenze è rif. l'espressione nobil patria in Inf. 10.26 pronunciata da Farinata degli Uberti. Quanto all’evoluzione semantica del termine, a partire dal Settecento si assiste a un impiego in rif. all’Italia intera (cfr. Migliorini, Storia, p. 548), caricandosi poi di valori etico-politici sul modello francese dalla metà del secolo (cfr. Folena, Italiano in Europa, p. 22).
 
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 19.03.2021.
Data ultima revisione: 11.06.2021.
1 Luogo natìo, terra d'origine dei propri avi. 
[1] Inf. 1.69: Rispuosemi: «Non omo, omo già fui, / e li parenti miei furon lombardi, / mantoani per patrïa ambedui.
[2] Par. 21.107: «Tra ' due liti d'Italia surgon sassi, / e non molto distanti a la tua patria...
Nobil patria (con rif. alla città di Firenze).
[3] Inf. 10.26: La tua loquela ti fa manifesto / di quella nobil patrïa natio, / a la qual forse fui troppo molesto».