Vocabolario Dantesco
occhiaia s.f.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia occhiaie Purg. 23.31.
Prima att. Connesso con occhio (oculus), e più specif. dal lat. tardo ocularius, ocularia con regolare sviluppo fior. (DEI s.v. occhiaia; Viel, «Quella materia ond’io son fatto scriba», p. 307). Hapax nella Commedia: il sost. ricorre nel canto dei golosi ed è inserito nella descrizione drammatica della condizione dei dannati che per denutrizione hanno le cavità orbitarie così scavate che gli occhi stessi sono infossati tanto da sembrare castoni di anelli privi della gemma (vd.).
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 04.02.2022.
Data ultima revisione: 02.07.2022.
1 Ciascuna delle cavità del volto in cui stanno gli occhi.
[1] Purg. 23.31: Parean l'occhiaie anella sanza gemme: / chi nel viso de li uomini legge 'omo' / ben avria quivi conosciuta l'emme.