Vocabolario Dantesco
mucciare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia mucci Inf. 24.127 (:).
Deriva da una base germ. *mūkja- (Arcamone, Italiano antico mucciare, in partic. pp. 167-70; Nocentini s.v. mucciare ricostruisce un lat. volg. *muciare). Il verbo ricorre già prima di Dante e al tempo di Dante in testi tosc., sett. e mediani, con i signif. principali di ‘darsi alla fuga’, ‘sottrarsi a qsa o a qno; eludere’ o ‘nascondere / nascondersi’ (cfr. TLIO s.v. mucciare 1). Notevole l’antroponimo «Muciafuori», att. in un doc. sen. del 1155 (cfr. GDT s.v. mucciare). Varie sono le interpretazioni proposte dai commentatori moderni per Inf. 24.127 (vd. almeno Parodi, Lingua, p. 282; Porena e Musumarra, Un sicilianismo): ‘sfuggire’, ‘scappare’, ‘cercare di sguisciare’ e ‘nascondersi’ (come nel fr. antico mucier o nel sic. ammuciari; per questo cfr. anche VSES s.v.). I commentatori glossano con «fugiat» (Guido da Pisa e Benvenuto da Imola) o «si parta» (Francesco da Buti). Il signif. di ‘nascondersi’, invece, in antico sembra att. solo in testi sic. o con antecedente fr. (cfr. TLIO s.v. mucciare 1 e VSES s.v. ammuciari, che conferma tale distribuzione geografica). Per il passo dantesco le osservazioni di Pagliaro, Ulisse, p. 339 nota 11, sono dirimenti: «è più esatto intendere ‘non cerchi di sfuggire’ [...] senza riferimento all’atto fisico del fuggire. Tale interpretazione è confermata dal successivo non s’infinse [vd. infingere]», dalla reazione di vergogna del peccatore, Vanni Fucci, e dalle parole iniziali della sua risposta a Dante (cfr. Inf. 24.130-136). Dunque, fermo restando che prob. Dante voglia anche evocare il ‘darsi alla fuga’ proprio di una «bestia» o di un «ladro» – quale è Vanni Fucci (cfr. Inf. 24.126 e 138) –, qui si ritiene meno prob. che mucciare possa essere un francesismo o un sicilianismo semantico e si propone il signif. di ‘cercare di sottrarsi a una situazione negativa o che si reputa tale’.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 03.10.2018.
Data ultima revisione: 03.12.2018.
1 Cercare di sottrarsi a una situazione negativa o che si reputa tale.
[1] Inf. 24.127: E ïo al duca: «Dilli che non mucci, / e domanda che colpa qua giù 'l pinse; / ch'io 'l vidi omo di sangue e di crucci».