Vocabolario Dantesco
mirto s.m.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia mirto Purg. 21.90 (:).
Ornar di mirto 1.
Dal lat. myrtus (DELI 2 s.v. mirto), il sost. è att. nei testi delle Origini già alla fine del Duecento (TLIO s.v. mirto). Dantesca è però l'espressione ornare di mirto per indicare l'incoronazione poetica che nell'occ. di Purg. 21.90 è rif. a Stazio. L'interpretazione è problematica perché «se Dante (VE II VI 7) pone Stazio, accanto a Virgilio, Ovidio e Lucano, tra i 'poetae regulati', maestri da imitare, perché mai gli avrebbe qui riservato una gloria minore, qual è, appunto, quella simboleggiata dalla corona di mirto, rispetto all'incoronazione con fronde di lauro?» (ED, s.v. mirto; vd. alloro): dal momento che il mirto è anche simbolo della poesia lirico-amorosa, alcuni commentatori credono che Dante alludesse ai meriti di Stazio come poeta d'amore, anche se impossibile perché non poteva conoscere le Silvae, opera rinvenuta nel XV sec. in cui si parla della corona di mirto (cfr. Chiavacci Leonardi, ad l.); per altri invece, la locuz. ornare di mirto ha valore generic. di incoronazione senza distinzioni di merito, mentre per altri ancora «specifico e restrittivo… suggerito e giustificato dall'enfatica esaltazione di Virgilio e dalla connessa dichiarazione di discepolanza» (ED, ibid.). Si segnala infine la persuasiva ipotesi per cui Dante possa «essersi servito di qualche altra fonte oppure [...] della stessa Achilleide, al cui esordio (I.9-11) il poeta [Stazio] invoca Apollo affinché lo adorni di una seconda fronda (“fronde secunda | necte comas”)» (Fosca, ad l.).
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 28.02.2022.
1 [Bot.] Pianta aromatica sempreverde della famiglia delle Mirtacee (Myrtus communis). Ornare di mirto: incoronare con foglie di mirto (in segno di eccellenza poetica).
[1] Purg. 21.90: Tanto fu dolce mio vocale spirto, / che, tolosano, a sé mi trasse Roma, / dove mertai le tempie ornar di mirto.