Vocabolario Dantesco
lagrima s.f.
Commedia 14 (8 Inf., 6 Purg.).
Altre opere13 (10 Vn., 1 Conv., 2 Rime).
2 (2 Fiore).
Commedia lagrime Inf. 3.68, 12.136, 14.113, 18.84, 24.110, 32.48, 33.97, 33.128, Purg. 10.78, 24.114, 25.104, 30.91, 30.145, 31.20.
Altre opere lagrima Vn 22.4; lagrime Vn 8.2, 12.1, 14.9, 22.4, 23.6, 34.8-11.11, 35.5-8.10, 36.2, 37.2, Conv. 2.12.5, Rime 68.11, 71.10.
lagrime Fiore 14.2, 208.10.
Atteggiato di lagrime 1.3, sgorgare lagrime 1.1, spandere lagrime 1.1, spandere lagrime 1.2.
Il lessema, maggiormente att. in VnConv., denota la manifestazione esteriore del dolore, diversamente declinata fra le prime due cantiche, per cui da un lato esprime la disperata condizione dannata e dall'altro il pentimento dei purganti. Insieme a pianto (vd.), e ad altri elementi del medesimo campo semantico, si oppone al riso (vd. e vd. anche sorriso), segno, al contrario, della piena letizia della condizione paradisiaca. Le att. di lagrima e famiglia lessicale (vd. ancora anche pianto) sono infatti esclusive delle prime due cantiche (quelle che fanno eccezione sono riferite a contesti mondani o ancora infernali e purgatoriali). In it. antico, fino al Petrarca – nel cui Canzoniere è forma esclusiva –, lagrima prevale nettamente su lacrima, soprattutto in poesia, e così anche successivamente; ma resta in ogni caso difficile assegnare al patrimonio tipico del codice poetico la forma con la sonora piuttosto che quella con la sorda latineggiante (cfr. Serianni, La lingua poetica, p. 84).
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 31.01.2019.
Data ultima revisione: 04.05.2020.
1 Piccola quantità di liquido che sgorga dagli occhi (come manifestazione esteriore di un turbamento emotivo, in partic. dolore o pentimento).
[1] Inf. 3.68: Elle rigavan lor di sangue il volto, / che, mischiato di lagrime, a' lor piedi / da fastidiosi vermi era ricolto.
[2] Inf. 12.136: La divina giustizia di qua punge / quell' Attila che fu flagello in terra, / e Pirro e Sesto; e in etterno munge / le lagrime, che col bollor diserra, / a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, / che fecero a le strade tanta guerra».
[3] Inf. 32.48: E quei piegaro i colli; / e poi ch'ebber li visi a me eretti, / li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, / gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse / le lagrime tra essi e riserrolli.
[4] Inf. 33.97: Lo pianto stesso lì pianger non lascia, / e 'l duol che truova in su li occhi rintoppo, / si volge in entro a far crescer l'ambascia; / ché le lagrime prime fanno groppo, / e sì come visiere di cristallo, / rïempion sotto 'l ciglio tutto il coppo.
[5] Inf. 33.128: E perché tu più volontier mi rade / le 'nvetrïate lagrime dal volto, / sappie che, tosto che l'anima trade / come fec' ïo, il corpo suo l'è tolto / da un demonio, che poscia il governa / mentre che 'l tempo suo tutto sia vòlto.
1.1 Sgorgare, spandere lagrime: lo stesso che piangere.
[1] Inf. 18.84: E 'l buon maestro, sanza mia dimanda, / mi disse: «Guarda quel grande che vene, / e per dolor non par lagrime spanda...
[2] Purg. 31.20: Come balestro frange, quando scocca / da troppa tesa, la sua corda e l'arco, / e con men foga l'asta il segno tocca, / sì scoppia' io sottesso grave carco, / fuori sgorgando lagrime e sospiri, / e la voce allentò per lo suo varco.
1.2 Spandere lagrime: provocare il pianto.
[1] Purg. 30.145: Alto fato di Dio sarebbe rotto, / se Letè si passasse e tal vivanda / fosse gustata sanza alcuno scotto / di pentimento che lagrime spanda».
1.3 Atteggiata di lagrime: piangente.
[1] Purg. 10.78: i' dico di Traiano imperadore; / e una vedovella li era al freno, / di lagrime atteggiata e di dolore.
2 Lo stesso che pianto (estens.).
[1] Purg. 24.114: Poi si partì sì come ricreduta; / e noi venimmo al grande arbore adesso, / che tanti prieghi e lagrime rifiuta.
[2] Purg. 25.104: Quindi parliamo e quindi ridiam noi; / quindi facciam le lagrime e ' sospiri / che per lo monte aver sentiti puoi.
[3] Purg. 30.91: così fui sanza lagrime e sospiri / anzi 'l cantar di quei che notan sempre / dietro a le note de li etterni giri...
3 Piccola quantità d’acqua o di altra sostanza liquida che stilla o cola (estens.).
[1] Inf. 14.113: Ciascuna parte, fuor che l'oro, è rotta / d'una fessura che lagrime goccia, / le quali, accolte, fóran quella grotta.
[2] Inf. 24.110: erba né biado in sua vita non pasce, / ma sol d'incenso lagrime e d'amomo, / e nardo e mirra son l'ultime fasce.