Vocabolario Dantesco
involare v.
Commedia 3 (2 Inf., 1 Par.).
Altre opere2 (2 Rime).
2 (1 Fiore, 1 Detto).
Commedia imboli Inf. 29.103 (:); invola Inf. 26.42 (:), Par. 22.69 (:).
Altre opere invola Rime d. 5.3, 1.80.
Imbolar Detto 335; imbolarle Fiore 204.12.
Dal lat. involare (DELI 2 s.v. involare), il verbo è att. dal Duecento anche nella forma tosc. imbolare (per cui vd. anche TLIO s.v. involare e cfr. Rohlfs I, §  254). Involare ha il signif. proprio di 'appropriarsi di ciò che appartiene ad altri', che nelle opere dantesche è att. esclusivamente nelle Rime. La distinzione semantica tra involare e rubare (vd.) presuppone che la prima delle due azioni avvenga in modo subdolo, di nascosto o con destrezza (per approfondimenti su questo aspetto si rimanda a Mengaldo, Volare e rubare nell'italiano antico). A differenza di quanto avviene nelle Rime, le occ. di involare nella Commedia presentano sempre un uso fig. del verbo: in partic., a Inf. 26.42, involare indica l'azione del 'sottrarre alla vista', poiché ciascuna fiamma cela al proprio interno l'anima di un dannato; questa occ. del verbo è commentata da Mengaldo (ivi, p. 83), il quale, dopo aver cit. l'Ottimo («chiaro appare, che ogni fiama avea un peccatore: sì come per aguati imbolarono altrui le cittadi, e li uomini, e qui da queste fiame sono imbolati ellino; onde nota, che aguato e furto sono pari, salvo che 'l furto è di picciole cose, e l'aguato è di grandi»), spiega che «viene il sospetto, anche di fronte alla precisione e insistenza con cui viene disegnata l'invenzione metaforica [...], che si tratti, se non di vero e proprio, rigoroso, contrappasso, di metafora il cui significato va al di là della pura suggestione figurativa, anzi trasparente da un punto di vista di giudizio etico, strutturalmente motivata». A Par. 22.69 è la scala del cielo di Saturno (lo «scaleo eretto in suso» di Par. 21.29) a involarsi, cioè a sottrarsi allo sguardo («i due verbi, varca e s'invola, creano un'infinita lontananza di spazio dove invano si spinge lo sguardo dell'uomo», Chiavacci Leonardi, ad l.), protendendosi fino a «l'ultima spera» (v. 62). Fig. è infine anche l'uso del verbo a Inf. 29.103, nell'augurio rivolto ai dannati affinché la loro memoria non svanisca sulla terra.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.10.2019.
Data ultima revisione: 02.11.2020.
1 Sottrarre alla vista (fig.).
[1] Inf. 26.42: tal si move ciascuna per la gola / del fosso, ché nessuna mostra 'l furto, / e ogne fiamma un peccatore invola.
1.1 Pron.
[1] Par. 22.69: perché non è in loco e non s'impola; / e nostra scala infino ad essa varca, / onde così dal viso ti s'invola.
2 Pron. Scomparire da un luogo, dileguarsi (fig.)
[1] Inf. 29.103: «Se la vostra memoria non s'imboli / nel primo mondo da l'umane menti, / ma s'ella viva sotto molti soli, / ditemi chi voi siete e di che genti...