Commedia |
imbarche Purg. 26.75 (:). |
Prima att. Formazione parasintetica su
barca (vd.), che occorre nel poema un'unica volta, con valore fig., nelle parole dell'anima di Guido Guinizzelli. Dopo Dante, il verbo resta di uso molto raro ed è per lo più richiamato dai commentatori, che vi ricorrono anche in modo autonomo (per es., il part.
imbarcato è usato in senso propr. nell'
Ottimo commento a
Par. 11.7, con rif. a «merci»; cfr. TLIO s.v.
imbarcare 1). Fra le glosse esegetiche antiche, appare partic. perspicua quella di
Francesco da Buti: «
imbarche: cioè mette nel tuo animo: come si mette quil che si vuole portare ne la barca; così quello che l'omo vuole tenere a mente mette nell'animo,
esperienzia; cioè prova...» (
ad l.). È affine a
imbarcare, per composizione e semantica fig., il verbo
imborsare (vd.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 10.02.2021.
Data ultima revisione: 19.03.2021.