Vocabolario Dantesco
enigma s.m.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia enigma Purg. 33.50.
Prima att. Dal lat. aenigma (DELI 2 s.v. enigma), vocabolo di matrice greca spiegato da Isidoro, Etimol., I.37.26: «Aenigma est quaestio obscura quae difficile intellegitur, nisi aperiatur [[...]] vero sensus tantum obscurus est, et per quasdam imagines adumbratus», ma ben noto come «oratio aliud palam ostendens aliud significans per obscuram diversitatem» già nel lat. classico: cfr. TLL s.v. aenigma, 1, 986.3-4. Bognini, Per Purg., XXXIII, 1-51, p. 28,  sottolinea la natura comunicativa «per quanto ricercata e volutamente sottile» del termine tecnico con un rinvio alla definizione in uso nella precettistica retorica mediolatina, che indica l’enigma una «obscura sententia per occultam similitudinem rerum» (Don., Ars maior, III, 6). Dal Corpus Divo, emerge che il termine compare ben sei volte solo in Bonsignori, Metam. Ovid., volgarizzamento ovidiano del 1375-77 che riprende la citazione donatiana corrente nella trad. retorica («Enigma [[...]] è una oscura sentenza ed occulta similitudine de cose» ivi, cap. 1, p. 11.6). Nel canto finale del Purg., l'uso tecnico-retorico del sost., accompagnato dall'agg. forte, appare evidente nel richiamo ovidiano (Met., VII, 759-760) del passo dantesco, dove con allusione al carme profetico risolto dalle Naiadi (vd. naiade), si fa rif. alla misteriosa cifra racchiusa nella profezia incomprensibile ante eventum pronunciata da Beatrice, di cui fornirà la corretta interpretazione solo il corso degli avvenimenti (cfr. Cerri, Identificazione del “cinquecento diece e cinque”, pp. 15-16; per tutta la questione, molto dibattuta, vd. Mazzamuto, in ED, s.v. cinquecento diece e cinque). Quasi tutti i commentatori convengono sul valore espressivo del lemma: cfr. ad es. Pietro Alighieri (terza red.): «obscura locutio», Benvenuto da Imola: «oratio aut impossibilis, aut difficilis ad unum aliquem certum intellectum», Iacomo della Lana: «profezía», Ottimo: «sermone naturale, o vero oscuro parlare o simiglianza».
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 22.07.2021.
1 Sentenza allusiva, volutamente oscura e di difficile interpretazione.
[1] Purg. 33.50: ma tosto fier li fatti le Naiade, / che solveranno questo enigma forte / sanza danno di pecore o di biade.