Dal lat. tardo
desponsare, già att. nel signif. di ‘prendere in moglie’ (cfr. DEI s.v.
disposare; Cecchini,
Uguccione, S 1161). Il verbo è presente nei testi volg. delle origini allato al più comune
sposare (cfr. per entrambi
Corpus OVI), che tuttavia ricorre in Dante solo due volte, nelle canzoni. In
Purg. 5.135
disposare è usato in senso propr. nelle velate parole con cui la Pia de’ Tolomei allude all’atroce offesa infertale dal marito: «salsi colui che 'nnanellata pria / disposando m'avea con la sua gemma». Questi versi, che hanno avuto in passato una tormentata storia esegetica (riepilogata in ED), oggi si intendono contestualmente rif. al momento in cui la sposa riceveva l’anello a suggello del matrimonio (vd.
innanellare). L’impronta realistica del verbo non si perde, ma si trasfigura, in
Par. 11.33, nell’immagine metaf. della Chiesa fatta sposa da Cristo con il suo sangue, di provenienza evangelica (cfr.
Act. 20, 28: «ecclesiam Dei, quam [Cristus] adquisivit sanguine suo») e già accolta nella poesia religiosa volg. (Jacopone,
Laude: «Da puoi ch'eo presi carne de la umana natura, / sostenne passione con una morte dura; / desponsai la Ecclesia fidelissima e pura, / puse en lei mia cura d' uno amore appicciato»; vd.
TLIO s.v., §
1). Nelle opere precedenti alla
Commedia, il verbo
disposare (anche nella forma
disponsare) ricorre sia nel suo signif. propr. («adunate quivi erano a la compagnia d'una gentile donna che disposata era lo giorno»
Vn 14.3), sia – più spesso – nel signif. trasl. di 'unire', sempre in contesti di forte pregnanza mistica o filosofica: «D'allora innanzi dico che Amore segnoreggiò la mia anima, la quale fu sì tosto a lui disponsata»
Vn 2.7; «li spiriti delli occhi miei a lei si fero massimamente amici. E così fatti, dentro [da me] lei poi fero tale, che lo mio beneplacito fue contento a disposarsi a quella imagine»
Conv. 4.2.11; «chiamo la veritate che sia meco, la quale è quello signore che ne li occhi, cioè ne le dimostrazioni de la filosofia, dimora, o bene è signore, ché a lei disposata l’anima è donna, e altrimenti è serva fuori d’ogni libertate»
Conv. 4.2.17.
Autore: Paola Manni.
Data redazione: 11.03.2021.
Data ultima revisione: 11.03.2021.