Vocabolario Dantesco
costura s.f.
Commedia 1 (1 Purg.).
Altre opere1 (1 Fiore).
Commedia costura Purg. 13.83 (:).
Altre opere costura Fiore 228.14.
Dal lat. volg. *consutura, *cosutura (DEI s.v. costura), il sost. costura indica sia l'atto di cucire insieme qualcosa che la cucitura stessa, che unisce due lembi di tessuto o di cuoio (vd. TLIO s.v. costura). L'unica occ. nella Commedia è a Purg. 13.8 e indica il tratto in cui le palpebre degli invidiosi sono cucite insieme dal filo di ferro: la costura è «propriamente quella sovrapposizione, l'uno all'altro, di due pezzi di tessuto, la quale i cucitori chiamano appunto costura: qui per similitudine», spiega Del Lungo, ad l. La costura è definita infatti orribile (vd.) poiché suscita terrore e turba profondamente l'animo di chi la vede (è «spaventevole, come ognuno intende dover essere la cucitura delle palpebre», spiega Lombardi, ad l.). Il sost. ricorre anche in Fiore 228.14, a indicare la cucitura della scarsella del pellegrino, in contesto equivoco e osceno (vd. ED s.v. scarsella).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 05.10.2020.
Data ultima revisione: 02.11.2020.
1 Tratto dove si congiungono due lembi di pelle cuciti insieme.
[1] Purg. 13.83: Virgilio mi venìa da quella banda / de la cornice onde cader si puote, / perché da nulla sponda s'inghirlanda; / da l'altra parte m'eran le divote / ombre, che per l'orribile costura / premevan sì, che bagnavan le gote.