Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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cancellare v.
Frequenza:
Commedia 2 (2 Par.).
Lista forme e index locorum:
Commedia cancella Par. 5.46 (:); cancellare Par. 18.130.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Il verbo, tipico del linguaggio statutario e amministrativo (cfr. TLIO s.v. cancellare 1), è raramente usato in poesia e per la prima volta in Par. 18.130 in costruzione intrans. Nelle glosse si riscontrano una serie di sinon.: per Par. 5.46 Ottimo commento «permutare [et] dispensare»; per Par. 18.130 Iacomo della Lana, «despensare né commutare»; Francesco da Buti «accecare et annullare». Il signif. contestuale del termine di 'annullare', che proviene dal senso proprio di 'cassare uno scritto con tratti di penna in verticale e in orizzontale', fa rif. con tutta probabilità alla cancellazione di un beneficio ecclesiastico (da parte di Giovanni XXII) accordato dal predecessore (Clemente V), se non alla revoca di una scomunica (cfr. Chiavacci Leonardi e Inglese a Par. 18.130).
1 Annullare (un atto giuridico, anche fig.).
[1] Par. 5.46: Quest' ultima già mai non si cancella / se non servata; e intorno di lei / sì preciso di sopra si favella...
[2] Par. 18.130: Ma tu che sol per cancellare scrivi, / pensa che Pietro e Paulo, che moriro / per la vigna che guasti, ancor son vivi.


Autore: Veronica Ricotta 01.02.2019 (ultima revisione: 02.03.2020).