digroppare v.
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Commedia |
digroppa Purg. 9.126 (:). |
Nota:Parasintetico da
groppo (vd.; della stessa famiglia, vd. anche
aggroppato). Il verbo è scarsamente att. in it. antico e si riferisce sempre a un «ligame» o a un «nodo» (cfr. TLIO s.v.
disgroppare). In Dante,
digroppare allude (in contesto fig.) alla capacità del confessore (simboleggiata dalla
chiave [vd.] argentea) di giudicare i peccati e il vero pentimento del peccatore, del quale il sacerdote, con arte e ingegno, «dipana la matassa della [...] condotta» (Momigliano). Se dunque
digroppare sta figurativamente per ‘discernere’ e non per ‘assolvere’ (potere simboleggiato invece della chiave d’oro) allora in senso proprio (ma in contesto fig.) il verbo varrà ‘districare (un groviglio)’ piuttosto che ‘sciogliere (un legame)’ (vd.
nodo).
1 [Con rif. a un groviglio di nodi:] aprire liberando capi di corda intrecciati (in contesto
fig.).
[1] Purg. 9.126: Più cara è l'una; ma l'altra vuol troppa / d'arte e d'ingegno avanti che diserri, / perch' ella è quella che 'l nodo digroppa.
Autore: Francesca De Blasi 20.11.2017 (ultima revisione: 15.05.2018).