attoscare v.
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Commedia |
attosca Inf. 6.84 (:). |
Nota:Parasintetico da
tosco (2) (vd.) ‘veleno’. Il verbo è att. sin dalla seconda metà del Duecento (TLIO s.v.
attoscare), già in alcuni usi fig. che si incentrano sulla capacità di corruzione di un veleno (morale). Nel contesto fig. dantesco, il verbo si oppone, in costruzione simmetrica, ad
addolciare (vd.), insistendo sull’amarezza acuta della condizione dannata; a tal proposito si ricordi che il
tosco (vd.) è sostanza specificamente amara (vd. anche
amaro e cfr. Cecchini,
Uguccione, T 53 2).
1 Provocare sofferenza infliggendo ripetuti tormenti (
fig.) || Intossicare o uccidere per mezzo di una sostanza nociva.
[1] Inf. 6.84: Farinata e 'l Tegghiaio, che fuor sì degni, / Iacopo Rusticucci, Arrigo e 'l Mosca / e li altri ch'a ben far puoser li 'ngegni, / dimmi ove sono e fa ch'io li conosca; / ché gran disio mi stringe di savere / se 'l ciel li addolcia o lo 'nferno li attosca».
Autore: Francesca De Blasi 25.09.2018 (ultima revisione: 25.09.2018).