sosina s.f.
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Commedia |
sosine Par. 27.126. |
Nota:Il sost., che nella forma «si alterna con
su nei testi antichi, soprattutto fiorentini» (Inglese,
ad l.), è att. già a fine del Duecento (cfr.
Corpus OVI) ed è
hapax nella
Commedia: nell'occ. di
Par. 27.126 ha «senso proprio, ma in un contesto in cui il frutto è paragonato alla volontà di bene che fiorisce ("in pueritia", Benvenuto) nell'animo dell'uomo, senza raggiungere la maturazione delle buone opere: come le susine per la troppa pioggia si mutano in bozzacchioni» (ED, s.v.
sosina), cioè in susine deformate e guaste (vd.
bozzacchione); l'accostamento tra
susine e
bozzacchioni è ripresa poi da Boccaccio nell'
Ameto (p. 698): «Con queste bianche e rosse come foco / ti serbo gelse, mandorle e susine, / fravole e bozzacchioni in questo loco, / belle peruzze e fichi sanza fine» (cfr. Viel,
«Quella materia ond'io son fatto scriba», p. 209).
1 [Bot.] Frutto del susino, prugna.
[1] Par. 27.126: Ben fiorisce ne li uomini il volere; / ma la pioggia continüa converte / in bozzacchioni le sosine vere.
Autore: Elena Felicani 26.04.2021 (ultima revisione: 01.11.2021).