strega s.f.
Lista forme e index locorum:
Commedia |
strega Purg. 19.58 (:). |
Nota:Dal lat.
striga, variante popolare di
strix 'rapace notturno' (DELI 2 s.v.
strega). Al rapace veniva attribuita la facoltà di succhiare il sangue dei neonati o di nutrirli con il proprio latte velenoso, da cui il passaggio al signif. di 'essere malefico'. Tale credenza è ricordata anche da
Francesco da Buti, che peraltro attribuisce alla strega la capacità di mutarsi in animale. Nell'occ. dantesca, in contesto fig., la
strega si riferisce alla 'seduzione dei beni terreni' (la «concupiscentia», come si legge nelle
Chiose ambrosiane) o, come glossa Benvenuto da Imola, alla meretrice che «ab initito mundi seduxit homines» (cfr. anche Inglese
ad l.). La prima att. in senso proprio è in
Jacomo Tolomei, Le favole, a. 1290 (sen.>trevis.) (cfr.
Corpus OVI).
1 Donna fornita di poteri soprannaturali malefici (in contesto
fig.).
[1] Purg. 19.58: «Vedesti», disse, «quell' antica strega / che sola sovr' a noi omai si piagne; / vedesti come l'uom da lei si slega.
Autore: Veronica Ricotta 29.06.2018 (ultima revisione: 29.04.2019).