pastura s.f.
Frequenza:
Commedia |
6 (2 Purg., 4 Par.). |
Lista forme e index locorum:
Commedia |
pastura Purg. 2.125 (:), 14.42 (:), Par. 5.102 (:), 21.19 (:); pasture Par. 18.74 (:), 27.91 (:). |
Altre opere |
pastura Conv. 1.1.8, 1.1.10.
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Locuz. e fras.: Avere in pastura 1.1.
Nota:Dal lat. tardo
pastura (DELI 2 s.v.
pastura), il sost. ricorre nella
Commedia sempre in posizione di rima. Con il signif. (
1) di 'nutrimento animale', già att. nei testi delle Origini (cfr. TLIO s.v.
pastura 2), il sost. ricorre all'interno di una similitudine in
Par. 5.102, a indicare la fonte di nutrimento dei pesci. Il sost. occorre nella locuz.
avere in pastura, att. solo nella
Commedia in
Purg. 14.42 (cfr.
Corpus OVI): il signif. dell'espressione, per buona parte della critica, è riconducibile al mito omerico di Circe, già in
Aen. VII 10-20, ma ripreso in Dante da Boezio «dove è addotto lo stesso significato morale che ha in queto verso "colui che spogliatosi dell'onestà, cessa di essere uomo... si trasforma in bestia" (
Cons. IV, III 21, luogo citato in
Conv. II, VII 4.)» (Chiavacci Leonardi,
ad l.), ed indica quindi il nutrimento dato a quegli animali che si tengono in custodia (cfr. TLIO s.v.
pastura 2.1). Al signif.
2, ancora in similitudine, il sost. precisa l'atto del nutrirsi, sempre rif. a un animale: in
Purg. 2.125 allude al pasto dei colombi, in
Par. 18.74 a quello delle gru. Si isola infine il signif. metaf. (signif.
3) att. per la prima volta in
Par. 21.19 e in
Par. 27.91 (cfr. TLIO s.v.
pastura 2.3.2), che esprime, con rif. fortemente corporeo, l'intensità del piacere provato alla visione di Beatrice, il cui volto è
pastura che attrae più di ogni altra cosa.
1 Nutrimento (di un animale).
[1] Par. 5.102: Come 'n peschiera ch'è tranquilla e pura / traggonsi i pesci a ciò che vien di fori / per modo che lo stimin lor pastura, / sì vid' io ben più di mille splendori...
1.1 Avere in pastura: attendere al nutrimento (di un animale).
[1] Purg. 14.42: ond' hanno sì mutata lor natura / li abitator de la misera valle, / che par che Circe li avesse in pastura.
2 Atto del nutrirsi (rif. a un animale).
[1] Purg. 2.125: Come quando, cogliendo biado o loglio, / li colombi adunati a la pastura, / queti, sanza mostrar l'usato orgoglio...
[2] Par. 18.74: E come augelli surti di rivera, / quasi congratulando a lor pasture, / fanno di sé or tonda or altra schiera...
3 Godimento per la vista (
fig.).
[1] Par. 21.19: Qual savesse qual era la pastura / del viso mio ne l'aspetto beato / quand' io mi trasmutai ad altra cura...
[2] Par. 27.91: e se natura o arte fé pasture / da pigliare occhi, per aver la mente, / in carne umana o ne le sue pitture, / tutte adunate, parrebber nïente / ver' lo / ver' lo piacer divin che mi refulse, / quando mi volsi al suo viso ridente.
Autore: Elena Felicani 30.11.2021 (ultima revisione: 02.07.2022).