etera s.m.
Lista forme e index locorum:
Commedia |
etera Par. 22.132, 27.70. |
Altre opere |
etera Conv. 3.15.16.
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Nota:Latinismo da
aether (LEI s.v. 1, 1189.48; la forma in -
a dall’acc. alla greca
aethera), il vocabolo ha verosimilmente una prima att. dantesca in
Conv. 3.15.16 (restituita congetturalmente sempre nella forma
etera s.m., cfr. TLIO s.v.
etere). Nella
Commedia il sost., che designa la materia incorruttibile e diafana delle sfere celesti, ricorre nel solo
Paradiso, con specificazioni che ne indicano forma e qualità: in
Par. 22.132 l’
etera dell’ottavo cielo è
tondo perché circoscritto nelle sfere celesti («idest, in isto coelo sperico, scilicet firmamento»: Benvenuto da Imola,
ad l.); in
Par. 27.70 quello tra l’ottava
spera (vd.) e l’Empireo è
etera addorno (vd.
adornare e
adorno), perché verso l’Empireo, come in una «straordinaria nevicata a rovescio» (Chiavacci Leonardi,
ad l.), Dante vede
fioccar (vd.
fioccare), con andamento maestoso e lento, i
vapor trïunfanti, cioè le luci delle anime dei beati (analogamente già in
Vn 23.25: «e vedea, che parea pioggia di manna, / li angeli che tornavan suso in cielo»).
1 La quinta essenza, materia più pura e diafana dell'aria che forma i cieli del Paradiso.
[1] Par. 22.132: sì che 'l tuo cor, quantunque può, giocondo / s'appresenti a la turba trïunfante / che lieta vien per questo etera tondo».
[2] Par. 27.70: Sì come di vapor gelati fiocca / in giuso l'aere nostro, quando 'l corno / de la capra del ciel col sol si tocca, / in su vid' io così l'etera addorno / farsi e fioccar di vapor trïunfanti...
Autore: Elena Felicani 26.04.2021 (ultima revisione: 02.07.2022).