aggradare v.
        
    
    
    
         
Lista forme e index locorum: 
| Commedia | aggrada Inf. 2.79; aggrata Inf. 11.93 (:). | 
| Altre opere | agrada Fiore 188.8 (:). | 
      
    
    
            
    
    
            
    
        
        Nota:Il verbo, att. fin dalla poesia sic. (
agrata in 
Giacomo da Lentini; cfr. TLIO s.v. 
aggradare), ha probabilmente dato il part. forte, con uso di agg., 
aggrato (vd.). Dalla doc. antica l'alternanza tra dentale sorda e sonora in posizione intervocalica risulta già att. in fior. fin dal sec. XIII; il 
Fiore presenta in posizione di rima la forma 
agrada.    
 
    
    1 Risultare gradito.
[1] Inf. 2.79:  tanto m'aggrada il tuo comandamento, / che l'ubidir, se già fosse, m'è tardi; / più non t'è uo' ch'aprirmi il tuo talento.
[2] Inf. 11.93: O sol che sani ogne vista turbata, / tu mi contenti sì quando tu solvi, / che, non men che saver, dubbiar m'aggrata.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi 01.03.2017 (ultima revisione: 10.05.2018).